La storia di San Giovanni a Teduccio. Ma perché si chiama così?

Dogane San Giovanni a Teduccio


Il nome San Giovanni a Teduccio, toponimo del quartiere sito nella periferia di Napoli, nasce da due storie diverse e separate fra loro che si dividono tra leggende e fatti realmente accaduti.

Secondo alcuni storici, nella contrada Pazzigno viveva Theodosia, la figlia del grande imperatore romano Teodosio. In effetti, proprio all’interno della contrada, nel corso di alcuni scavi, furono trovati dei resti archeologici, in particolare una colonna, probabilmente una pietra miliare recante il nome di “BALENTINIANO TIUDOSIO ET ARCADIO” ovvero Valentiniano di Teodosio e del figlio Arcadio. Secondo una leggenda, intorno a queste colonne, si svolgevano grandi feste alla quale partecipavano le maggiori personalità di Napoli. Con il tempo si prese l’abitudine di appellare tutta la zona “at Theodociam“, per indicare che tali feste si svolgevano proprio nei pressi della villa di Theodosia. Il toponimo At Theodociam venne poi, con il tempo, trasformato in Teduccio.

La seconda storia, relativa al nome Giovanni narra di alcuni pescatori che nel VI sec. d.C. nella zona di Vigilena (zona del quartiere S. Giovanni a Teduccio), tirando le reti in barca, pescarono una statuetta in marmo di San Giovanni Battista. Gli uomini, con la statua in barca, tentarono di lasciare San Giovanni, per volgere verso altre mete, ma la barca divenne così pesante da non riuscire a muoverla nonostante gli svariati tentativi di remare con forza. La statuetta fu così portata sulla terra ferma, e da quel momento divenne leggerissima. Così i cittadini dedicarono al santo un’edicola, e da questo momento la città prese il nome di San Giovanni e Teodocia, oggi San Giovanni a Teduccio.

La festa del santo partono è molto importante per la città. Essa fu infatti sospesa nel 1998 dal cardinale Michele Giordano perché la criminalità organizzata si era impossessata della manifestazione per essere ripresa nel 2011, quando i cittadini fedeli al santo patrono se la sono ripresa grazie alla costituzione di un comitato popolare nato all’interno della del Consiglio Pastorale Parrocchiale. Questa festa rappresenta quindi anche un modo per dire “No alla camorra” e proprio per questo è stata definita “la festa green sottratta alla camorra“.

Il Santo Patrono viene festeggiato a partire dal 13 giugno fino al 28 giugno, con una serie di eventi ed iniziative, tra dibattiti, concerti, difesa dell’ambiente e momenti di aggregazione vari.


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