Striscioni e violenza, quando le minacce arrivano dagli spalti


Senza la cornice del pubblico e degli stadi strapieni il calcio forse non avrebbe lo stesso impatto mediatico e sociale raggiunto ai giorni nostri. Il mondo del pallone sarebbe uno spettacolo a sé stante: niente sfottò, boati inesistenti e zero caroselli. Ma come in ogni cosa bisogna considerare anche il rovescio della medaglia, e negli ultimi anni i tifosi spesso e volentieri hanno recitato anche il ruolo dei cattivi soprattutto in Serie A: scontri, aggressioni, cori discriminatori e striscioni che incitano alla violenza.

Striscioni

Striscioni come quello esposto pochi giorni fa dai supporters della Lazio stanchi dell’andamento negativo dei biancocelesti: «Attenti a dove andate, so’ finite le ‘serate’… merde!». Riferimenti chiari, l’enorme delusione per il crollo in classifica sfociata in minaccia vera e propria.

Striscione Lazio attenti a dove andate so finite le serate

foto: calcioblog.it

E come non citare il botta e risposta dello scorso anno tra i tifosi del Napoli e quelli della Roma? I partenopei, dopo i noti episodi che hanno portato alla tragica scomparsa del tifoso Ciro Esposito, hanno avvertito così i rivali giallorossi: «Ogni parola è vana… Se occasione ci sarà non avremo pietà!». Immediata la replica dei capitolini che dall’Olimpico hanno rilanciato: «La bocca dello stolto e il suo castigo. A presto». Insomma, uno scambio di messaggi tutt’altro che amichevoli.

Striscione tifosi Roma contro tifosi Napoli La bocca dello stolto e il suo castigo A presto

foto: sportmediaset.mediaset.it

Tifosi romanisti ancora protagonisti sul finire della scorsa stagione. Dopo la nota espressione «Fucking idiot, ass…» del presidente Pallotta, una parte del tifo capitolino ha deciso di rispondere usando gli stessi termini anche se con toni leggermente diversi: «This fucking idiot gonna pay you, mother fucker!».

Striscione tifosi Roma Pallotta This fucking idiot gonna pay you, mother fucker

foto: gazzetta.it

Facendo un passo indietro nel tempo, da segnalare lo striscione esposto dai tifosi del Milan nel novembre 2013. Rossoneri in campo contro il Genoa, il momento della squadra meneghina non è dei migliori e dalla Curva Sud non le mandano a dire: «Rosso come il sangue, nero come l’incazzatura: se non sputate sangue iniziate ad avere paura».

Tornando dalle nostre parti, invece, meriterebbe un’analisi più approfondita l’avvertimento lanciato ad Aurelio De Laurentiis, presidente degli azzurri, criticato per il calciomercato estivo non all’altezza delle aspettative. Questo il messaggio esposto in curva: «Ancora una volta hai solo parlato, il tuo comportamento è meschino. Ma vuoi fare la fine di Ferlaino?!». L’ex patron del Napoli, ricordiamo, fu vittima di diversi episodi intimidatori durante i suoi ultimi anni da massimo dirigente azzurro: che il precedente testo si riferisca proprio a questo? Supposizione che alla fine ha convinto un po’ tutti.

Striscione tifosi Napoli De Laurentiis come Ferlaino
Messaggi di violenza che arrivano senza distinzione da ogni parte d’Italia. Ma, come già detto, il calcio senza la cornice dei tifosi è poco o nulla, anche se a contare per davvero dovrebbero essere solo immagini come questa:

Coreografia Curva B Napoli Juventus Terra Mia Vesuvio


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