Pubblica Amministrazione: ecco tutte le novità della riforma


Solo un paio di settimane fa il deputato del Pd Marco Meloni aveva presentato alla Camera dei Deputati una modifica riguardante i concorsi pubblici. Per la valutazione di questi ultimi, oltre al voto minimo di laurea, sarebbe stato fondamentale valutare anche l’Ateneo in cui il candidato ha portato a termine il suo corso di studi universitario. Alla base di ciò si sono considerati alcuni Atenei di serie A ed altri di serie B creando un’enorme bufera che ha portato il Governo ad ipotizzare un passo indietro.

A cambiare le carte in tavola ci ha pensato ancora una volta Meloni che ha presentato un nuovo emendamento per la riforma della Pubblica Amministrazione in cui si è confermata la soppressione del requisito del voto minimo di laurea per la partecipazione ai concorsi per l’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni”.

La revoca del voto minimo di laurea, approvato nelle ultime ore dall’Aula della Camera, darà dunque il via libera a più laureati nella partecipazione di concorsi pubblici.

Come annunciato dalla Stampa, oltre all’eliminazione del voto minimo di laurea ai concorsi pubblici sono previste nella riforma della Pubblica Amministrazione altre modifiche. Ecco quali:

Lavoro, licenziamenti più facili (anche dei vertici): in caso di un’azione disciplinare si ha l’obbligo di portare a termine la pratica senza escludere il licenziamento e un ricorso alla sanzione più grave. Inoltre, gli incarichi dirigenziali non saranno più a vita ma valutati in base al lavoro svolto. Questi ultimi potranno essere revocati o vietati in settori esposti al rischio corruzione ed obbligati al risarcimento del danno erariale per condotte dolose in caso di una condanna da parte della Corte dei Conti;

Freedom Of Information Act: ovvero l’accesso libero ai documenti e ai dati della pubblica amministrazione;

Digitalizzazione: una carta digitale della cittadinanza che sarà gestita da un dirigente;

Lotta all’assenteismo: basta ai finti malati. Le funzione di controllo sulle malattie passeranno dalle Asl all’Inps;

Riordino delle Forze dell’Ordine: la Forestale sarà probabilmente accorpata ad un’altra forza dello Stato, forse ai Carabinieri. Tutte le Forze dell’Ordine saranno inoltre riordinate anche in base al merito;

Partecipate: ci sarà una drastica riduzione delle Camere di Commercio e sarà più facile il commissariamento;

Prefetture: si avrà la stessa sorte delle Partecipate. Anche qui ci sarà un taglio netto e una eliminazione anche di uffici ridondanti tra ministeri e enti di controllo;

Grandi opere: le pratiche burocratiche per i cantieri saranno semplificate in modo da poter dimezzare i tempi delle operazioni;

Numero unico per emergenze: il 112 dovrà essere chiamato per ogni tipo di emergenza che sarà poi indirizzata al servizio interessato;

Libretto unico auto: con un solo libretto sarà possibile avere una banca dati unica per la circolazione e la proprietà del veicolo.


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