Rischio Vesuvio. In caso di eruzione possiamo scappare dove vogliamo. Ma solo in un caso


Rischio Vesuvio e piano di evacuazione questo sconosciuto. In molti, moltissimi non lo conoscono per niente. Se ne parla poco, a volta si fa finta che questo non esista. In tanti pensano e anzi sono convinti che il piano non sarà mai messo in pratica e la morte ci attende laddove il nostro amatissimo vulcano decidesse di svegliarsi. Di fatto, almeno sulla carta, il piano esiste e come ed è consultabile.

Abbiamo già parlato ed è cosa risaputa che nel momento fatidico nel quale le popolazioni facente parte della Zona Rossa 1 e Zona Rossa 2 saranno evacuate e seguiranno un itinerario raggiungendo le regioni gemellate. Ma sapete che esiste la possibilità di potersene andare dal proprio comune di residenza e scappare autonomamente?

E’ possibile ma soltanto in un caso e riguarda i criteri relativi ai livelli di allerta. La differenza sostanziale e la differenza tra l’essere evacuati in maniera coatta o libera, esiste nella fase che va dal pre-allarme ad allarme vero e proprio. Nella prima fase, lo Stato Italiano, dichiara l’emergenza nazionale e la popolazione viene coinvolta. Ognuno che abita nella zona rossa potrà liberamente lasciare incustodite le proprie case senza timore, in quanto dovrebbe essere già attivo un piano di vigilanza sul territorio.

A questo punto una famiglia, un singolo cittadino, può liberamente decidere di andarsene e scappare in qualsiasi comune senza dover rispettare quello delle regioni gemellate. A patto, però, che indichi al sindaco del proprio paese la sua destinazione e segua il percorso di allontanamento adottato dal piano di evacuazione in modo da non turbare la circolazione. Scattata la fase dell’allarme vero e proprio non esiste tale possibilità ma bisognerà rispettare la destinazione delle regioni gemellate.


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