A Bagnoli contro l’accordo Renzi per Città della Scienza


A Città della Scienza è oggi atteso il primo ministro in carica Matteo Renzi per la firma dell’accordo di 40 milioni di euro in favore della Fondazione Idis. In segno di protesta contro questa sospetta operazione dalla mattinata di ieri i Cantieri Corporea sono stati occupati da un manipolo di manifestanti, trenta iscritti del Comitato “una Spiaggia per Tutti”.

Per oggi, all’arrivo di Renzi, ci si aspetterà una manifestazione popolare che coinvolgerà oltre ai residenti l’Assise Cittadina per Bagnoli, Verdi Ambiente e Società, Italia Nostra Campania, Bancarotta Bagnoli, Laboratorio Zero81, Comitato Centro Storico di Napoli, Laboratorio politico Iskra, Csoa Ex Funivia, Movimento per il diritto all’abitare Magnammoce o’ pesone, Assise di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia, Insu Tv, Monitor Napoli, Sinistra anticapitalista, Centro Culturale “La Città del Sole”, eccetera.

Come era già stato sottolineato su un nostro precedente articolo, intitolato A Bagnoli le cose non tornano e in seguito al dibattito inaugurato dal Parlamento delle Due Sicilie e dal Movimento Neoborbonico sui Social Network, i manifestanti contestano l’effettiva urgenza della sottoscrizione di quest’accordo alle soglie dei festeggiamenti per le ferie auguste e affermano come il rifiuto da parte della Giunta Regionale di ammettere al dibattito una delegazione di associazioni per Bagnoli sia una svolta autoritaria e sospetta.

A partire da luglio sono stati aperti fascicoli che portano i pm, al di là degli attuali e ufficiali indagati del custode e del suo collega alla vigilanza, dritti ai vertici della Fondazione onlus Idis e a sospettare il coinvolgimento, nei fatti dell’incendio, non solo della Camorra ma anche di un certo tipo di capitalismo e politica regionale rampanti.

Si continuano a ignorare il perché e i mandanti dell’incendio, si ignorano le condizioni di possibilità di una effettiva bonifica, crescono le ipotesi di una frastagliata “associazione per delinquere” finalizzata all’infrazione dei piani regolatori e urbanistici, all’alienazione privata delle fasce demaniali a mare, e a una speculazione edilizia di immense proporzioni, eppure si forzano le regolari procedure democratiche di confronto tra le parti sociali.

“Renzi and Co. Stateve a casa” sembra uno striscione abbastanza eloquente, ma come andranno le cose nessuno lo sa? Riuscirà la società civile a bloccare l’esborso da parte dell’Erario di 40 milioni di euro in favore dell’Idis? Sarà una manifestazione pacifica o seguiterà una violenza organizzata? Quali saranno le giustificazioni che Renzi utilizzerà nel caso dovesse ignorare i presidi o addirittura forzarli con l’utilizzo delle forze di polizia?


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