Origine e storia del detto napoletano “Capurà è mmuorto ‘alifante”


Caporà è muort alifante” è una tipica espressione napoletana utilizzata nei confronti di qualcuno che continua a vantarsi di un vantaggio che prima aveva ed ora non ha più.

Questo detto è molto antico, risale infatti, al 1742 quando al re Carlo di Borbone, venne regalato, da parte del sultano della Turchia, un elefante. Il pachiderma fu assegnato alle cure di un vecchio soldato, il quale si vantava per l’incarico ricevuto e riscuoteva numerose mance da parte dei visitatori dei giardini reali di Portici, luogo in cui era appunto esposto l’elefante.

Quando l’animale morì, pochi anni dopo, il caporale continuò ad avere un atteggiamento  di superiorità e venne preso in giro dal popolo partenopeo con la celebre espressione: “capurà è mmuorto ‘alifante nun si cchiu’ nisciuno” suggerendogli, quindi, di non darsi più arie.

I resti dell’animale furono inizialmente esposti nel museo Borbonico (attuale Museo Archeologico Nazionale), poi trasferiti nel Museo Zoologico nel 1819.


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