Video. Luca Abete: “La mia morte avverrà l’8 dicembre”


L’inviato di Striscia la Notizia, Luca Abete, è stato minacciato tramite la pubblicazione della sua data di morte, un metodo molto diffuso in questo periodo. A renderlo noto è stato lo stesso programma di Canale 5, nella puntata di ieri sera, dopo un suo servizio sui Beni confiscati alla camorra.

Abete, avellinese di nascita, realizza inchieste definite “scomode” per la malavita organizzata e tra le tante si è dedicato anche al tema dei rifiuti tossici nella “Terra dei Fuochi”, con una rubrica dal nome “il grande sacchetto”. La notizia della sua morte, indicata per il prossimo 8 dicembre, è apparsa alla sua voce su Wikipedia e l’inviato ha tenuto a precisare, tramite il programma, che continuerà nelle sue inchieste e che non si farà intimidire da questo episodio. Striscia la Notizia, intanto, ha fatto sapere che intende approfondire la cosa tentando di identificare l’autore della minaccia, mentre l’inviato ha scherzato sulla sua pagina Facebook, dicendo di invitare tutti a pranzo nel giorno della sua presunta “morte”.

Nel servizio, andato in onda ieri sera, Luca Abete si è recato a Castel Volturno (CE) dove i Beni confiscati alla criminalità organizzata sono ben 111. Si tratta principalmente di case e villette utilizzate come residenze di vacanza dagli esponenti dei clan e che in alcuni casi oggi sono sfruttate per altri scopi. Ad esempio, è stata messa in piedi una sartoria sociale, dove le donne africane che vivono in città, lavorano realizzando abiti ed oggetti con stoffe provenienti dall’Africa, mentre in un’altro edificio è stata impiantata un’azienda che fabbrica prodotti caseari e dove sono impiegate persone socialmente svantaggiate. Purtroppo non è stato possibile far ciò per tutti i beni confiscati, che per la maggior parte si trovano in condizione di rudere, poiché il comune di Castel Volturno non possiede i mezzi per recuperarli.

Nonostante la minaccia pubblicata in rete, l’inviato afferma di voler continuare e di realizzare altri servizi al riguardo, sperando intanto che si sia trattato solo di uno scherzo di pessimo gusto. Tuttavia la domanda è lecita: non sarà stato forse esagerato parlare subito di minacce da parte della camorra?


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