Via gli agrumeti e spazio ai palazzi: scoppia la polemica


Gli agrumeti sono il simbolo di Sorrento, fiore all’occhiello dell’omonima penisola. Eppure c’è chi vuole abbattere decine e decine di metri quadrati per far posto al cemento.

Un paio di mesi fa, a scatenare la polemica, fu il progetto che prevede la costruzione di 70 appartamenti, negozi ed addirittura un parcheggio nel comune di Sant’Agnello. La costruzione è prevista in un’area che ospita un incantevole agrumeto, di alberi di limoni, arance e mandarini, di oltre cinquemila metri quadrati.

WWF , “Italia Nostra” e città Metropolitana di Napoli, si stanno battendo contro l’apertura dei cantieri, in quanto il progetto edilizio, cozza con il piano urbanistico territoriale della penisola amalfitana e sorrentina. Massimo Maresca, presidente regionale di “Italia Nostra” ha annunciato di voler ricorrere alla Corte Europea: secondo lui il piano di dare un’abitazione a persone svantaggiate sarebbe una “scusa per continuare a cementificare il territorio a beneficio di pochi e a svantaggio del futuro della costiera“.

Dopo Sant’Agnello c’è un progetto che prevede di realizzare quattro palazzine in un’area verde di 11.000 metri quadrati in località Atigliana. Al di là delle questioni urbanistiche, è il consumo di suolo a far parlare. Agrumeti ed uliveti sono elementi essenziali della cultura della penisola sorrentina, soprattutto per quanto riguarda il turismo.

La questione della cementificazione sfrenata è purtroppo cosa diffusa e non solo a Sorrento. Continuare a cementificare le aree verdi della costiera soprattutto a ridosso delle elezioni amministrative è diventato un piano urbanistico che fa discutere e provoca dissensi, non solo tra le associazioni ambientaliste.


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