Cassonetti in fiamme in via Toledo: teppisti o camorra?


Sabato sera, turisti e Napoletani si versano nel centro della città, inizialmente due pattuglie della polizia presidiano Piazza Dante, poi una si allontana per stazionare in una via Toledo dove non è difficile notare sacchetti di spazzatura in strada. La cosa curiosa è che non si tratta di buste contenenti rifiuti di ogni genere, bensì differenziati, poiché ai Quartieri Spagnoli si effettua, appunto, la raccolta differenziata, la quale procedeva bene fin quando non si è cominciato a dare fuoco ai cassonetti. Adesso, senza cassonetti, si continua con la differenziata, depositando semplicemente i sacchetti in strada, che poi l’Asia passa a prelevare. Sabato è toccato a uno destinato alla raccolta del vetro, il quale ci ha messo davvero pochi secondi a incendiarsi quasi del tutto: fumo scuro, puzza di plastica, uno scoppio dovuto probabilmente a un barattolo o una bottiglia gettati senza rimuovere il coperchio di alluminio. In altrettanti pochi secondi sono giunte sul posto due volanti della polizia, poi, un pochettino più attardata, la camionetta dei vigili del fuoco.

Gesto, quello di incendiare i cassonetti, che non può essere senza senso. Se la grande maggioranza degli abitanti dei Quartieri Spagnoli risponde bene, perché finalmente si tenta di dare una soluzione a uno dei problemi di cui si sono più spesso e fortemente lamentati, vuol dire che c’è qualcuno a cui quella situazione non va bene, e poiché questi fenomeni sono troppo sistematici e condotti in modo che nessuno si accorga di nulla finché non si vedono le fiamme, allora si allunga l’ombra della camorra, che sulla gestione dei rifiuti  ha fondato la propria ricchezza, la quale potrebbe dunque voler lanciare un messaggio: “la spazzatura è roba nostra”.


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