FOTO. Dramma Vesuvio, ecco cosa rimane dopo l’emergenza: le immagini spettrali


Lo sterminator Vesevo sterminato in pochi giorni dalla malvagità di qualche delinquente, qualcuno fortunatamente già arrestato. Chissà cosa penserebbe Leopardi di tutto questo, di quelle ginestre da lui “cantate” e che negli occhi e nei ricordi della popolazione locale restano ora solo un indelebile ricordo. Dopo la follia dei roghi appiccati nel Parco Nazionale del Vesuvio, per motivazioni che ha provato a spiegare Roberto Saviano, e che sembrerebbero avere a che fare con la malavita organizzata, lo scenario che si presenta alla vista di chi “sale” su uno dei vulcani più famosi e pericolosi al mondo in queste ore è davvero spettrale.

Vesuvio dopo incendi

Foto di Rosario Giorgione

La prima cosa che colpisce è l’assoluto silenzio che vi regna, nessun uccello, niente più cicale, solo cenere bianca come neve e puzza di fumo“, questa la descrizione fattane da un comune cittadino – Nicola Liguoro – su facebook, che alcune di quei percorsi ora inceneriti era solito percorrerle in bici: “Questa (via Cifelli ndr) per noi appassionati di mountain bike era la porta di accesso per salire sul nostro gigante buono. Non ho idea se in questa mia vita riuscirò di nuovo a rivedere la pineta che ci faceva ombra nelle nostre scorribande in bike. Sia maledetto chi ha fatto tutto questo“.

Vesuvio dopo roghi

Foto di Rosario Giorgione

Proprio la rabbia e il rancore verso gli artefici della gravissima crisi boschiva provocata sul Vesuvio è il fattore che accomuna la maggior parte degli utenti napoletani sui social network. Ma impressiona, seppur non deve sorprendere, la quantità di messaggi solidali –  dopo le affermazioni quantomeno discutibili dei giorni scorsi – provenienti anche da altre regioni. Uno su tutti: “Ho potuto ammirare la vostra “casa” durante la Vesuvio race, sono rimasto senza parole per la bellezza e i panorami offerti… Mi piange il cuore ora vederla così… La divina Provvidenza sono sicuro che la farà pagare all’artefice di tutto questo… Un abbraccio forte da un abruzzese venuto in trasferta e che lì ha lasciato un pezzo di ❤”.

Vesuvio dopo emergenza incendi

Foto di Rosario Giorgione

Insomma, superata o quasi la grande emergenza roghi, alle pendici del Vesuvio si respira aria di sconforto e di malinconia tra i cittadini, avviliti per la bellezza di un paesaggio che ora mozza il fiato solo per i velenicome rilevato dall’Arpac – ancora una volta fatti scaturire da un territorio che doveva essere una riserva naturale e al quale, invece, è stato riservato un trattamento assolutamente criminoso e ignobile, che tutti ci auguriamo possa essere pagato senza sconti da chi li ha commessi.


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