Oplontis: un’altra Pompei da non dimenticare


Quando evochiamo il nome di Pompei, per nessuno è anonimo, poiché da secoli rappresenta, assieme alle Piramidi e all’Acropoli di Atene, il sito archeologico più conosciuto al mondo. Molti fra noi, pur non avendola mai vista, hanno camminato nei suoi viottoli e ammirato le vestigia e gli affreschi, poiché Pompei rappresenta un passato comune e quindi un patrimonio dell’umanità, come sancito dall’UNESCO sin dal 1997.

Un’altra perla, più celata ma altrettanto apprezzabile, giace alle pendici del Vesuvio: l’area archeologica di Oplontis. Il complesso è situato nel centro della moderna Torre Annunziata e comprende una Villa d’otiumluogo di ritiro nobile e colto, e una Villa rustica che fu di Lucius Crassius Tertius.
La prima era appartenuta alla celebre Poppea, seconda moglie dell’imperatore Nerone, ricordata dalla storia per la sua florida avvenenza. L’antica Oplontis fu un centro residenziale, che conobbe diverse fasi edilizie e ampliamenti successivi.

Il sito comprendeva ville con una stazione per il cambio dei cavalli, terme, un albergo per i viaggiatori e luoghi di ammasso e di smercio dei prodotti agricoli. Sebbene la scoperta dell’area risalga al XVIII secolo, i primi scavi sistematici si svolsero dal 1964, riportando alla luce la Villa di Poppea. Nel 1974 è stata poi ritrovata la Villa di Lucius Crassius Tertius e ad oggi, le esplorazioni delle due strutture non sono ancora terminate. Proprio in quest’ultima furono rinvenuti gli “ori di Oplonti”, un vero e proprio tesoro composto da monete, gemme e gioielli di varia foggia, unguentari e altri oggetti preziosi.

Peristilio Villa Poppea Oplontis

Oltre alle strutture abitative delle Ville, coi loro portici e i colonnati, ancor oggi in buone condizioni, il fiore all’occhiello è rappresentato da alcuni affreschi, presenti in particolare nella nobile Villa di Poppea.
Da ricordare, la splendida natura morta del triclinium, la sala da pranzo, rappresentante un cesto ricco di fichi polposi, velati da un drappetto grazioso e leggiadro, che ci restituisce l’idea di una sofisticatissima tecnica pittorica, in grado di pennellare egregiamente la trasparenza.

Una gita immancabile insomma, assieme a Parco archeologico di Pompei e agli Scavi archeologici di Ercolano, per non dimenticare ciò che deve essere ricordato.
Il sito, in Via Sepolcri, è visitabile ogni giorno dalle 08:30 alle 18:00

 

Fonti
www.Sito ufficiale del Parco archeologico di Pompei – Pompeiisites.org
Pagina wikipedia dedicata al sito di Oplontis

Foto e render digitali della Villa di Poppea  per gentile concessione di Phantasya S.r.l. – Phantasya.it


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