Cesare Battisti: tutti gli omicidi compiuti e perché si dichiara innocente


Cesare Battisti è stato arrestato dopo 37 anni di latitanza. L’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo sconterà ciò che gli rimane da vivere nel carcere di Oristano. Sebbene le accuse a suo carico siano molte, lui continua a professarsi innocente o, almeno, di non essere “l’unico colpevole. Battisti è accusato di 4 omicidi avvenuti nel 1978.

L’omicidio del maresciallo degli Agenti di custodia Antonio Santoro fu commesso ad Udine il 6 giugno. Santoro era accusato dai Pac di maltrattamenti ai danni dei detenuti. Esecutore materiale fu appunto Cesare Battisti, condannato all’ergastolo in base alle accuse formulate da Pietro Mutti, ex-appartenente ai Pac.

Secondo la ricostruzione dell’omicidio, Battisti attese la vittima all’uscio di casa, assieme ad Enrica Migliorati (anch’essa appartenente ai Pac): gli sparò 3 colpi di pistola, di cui due mortali alla nuca. Il 16 febbraio del ’78 vengono uccisi il gioielliere Pierluigi Torregiani a Milano e il macellaio Lino Sabbadin a Mestre.

Per il delitto di Torregiani, Battisti è stato condannato come mandante ed esecutore. Per l’omicidio di Sabbadin, è stato accusato di aver fornito “copertura armata”. Il 19 aprile del ’78 Andrea Campagna, agente della Digos a Milano, viene ammazzato con 5 colpi di pistola in zona Barona. Battisti viene accusato di essere stato l’esecutore materiale.

In una video intervista rilasciata a Le Iene 7 anni fa, Battisti sostenne di non aver mai ucciso nessuno e di non aver “mai voluto uccidere nessuno. Ancora oggi, l’ex terrorista non vuole accollarsi tutta la responsabilità di quei 4 omicidi. La difesa di Battisti rimarca la poca credibilità del processo, specie per le rivelazioni di alcuni pentiti come il già citato Pietro Mutti. Nei casi Sabbadin, Santoro e Campagna, la condanna di Battisti si basava soprattutto sulla sua testimonianza.

Secondo la difesa, le rivelazioni di Mutti non risulterebbero credibili, in quanto il pentito cade più volte in contraddizione durante gli interrogatori. Inoltre, alcuni militanti dei Pac affermarono, al tempo, di aver subito pesanti torture al fine di rivelare i colpevoli dell’omicidio di Torregiani. C’è poi anche il fratello di Battisti, Vincenzo, ad accusare la giustizia italiana

Volete saperlo? – afferma – Mio fratello è una vittima. Sì, una vittima. È stato sempre condannato in contumacia perché i suoi amici pentiti lo hanno accusato, compreso Pietro Mutti che va facendo il signore in giro per il mondo pagato dallo Stato. Siccome Cesare era latitante, diamo la colpa a Battisti e via. L’arresto – aggiunge – è un’ ingiustizia, non è colpevole, lo stanno accusando di quello che non ha commesso è stato sempre tirato in ballo in contumacia dai pentiti, da tutti“.


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