Salerno, il calvario di una donna incinta e positiva al Covid: “Trattata come una bestia”


Una donna incinta e positiva al Covid-19 pare che non abbia vissuto in serenità il momento del parto a causa del trattamento ricevuto in un ospedale di Salerno. Per fortuna tutto si è risolto nel migliore dei modi, con la nascita del piccolo Giovanni, ma il marito, Davide Bisogno, ha voluto denunciare l’accaduto.

Queste le sue parole: “Scrivo e piango, piango e scrivo. Un mix di felicità e rabbia che mi ha accompagnato per questi tre lunghissimi giorni. Ci saranno luoghi e sedi opportune per chiarire, elencare, raccontare e denunciare quello che di vergognoso ha dovuto subire in primis mia moglie e poi le nostre famiglie.”

“Mia moglie è stata trattata come una bestia a Salerno, abbandonata a sé stessa dalle 3 di notte quando le è stato comunicato di essere positiva al Covid-19 (asintomatica). L’hanno fatta morire di sete, con dolori allucinanti ha dovuto soffrire da sola come se avesse avuto la peste. La colazione, senza aver fatto qualche chiamata a qualche amico, neanche l’avrebbe avuta. Ovviamente tutti noi in famiglia abbiamo fatto i tamponi e sono risultati tutti negativi.”

Un vero e proprio calvario, dunque, quello vissuto dalla donna incinta, a causa del suo essere positiva al Covid-19. Sembrerebbe che il nosocomio salernitano non sia abilitato alla presa in cura delle partorienti, per questo la donna è stata condotta a Potenza.

“Vorrei fare i complimenti al reparto di ginecologia (parlo del gruppo di lavoro di quel turno specifico) perché peggio di così è difficile. Scortesi e ospitalità pari allo zero, amore per il proprio lavoro ed umanità assenti. Disorganizzati e andati in panico dopo la positività di mia moglie.”

“L’altra cosa voglio dirla al Presidente della Regione che tanto si diverte a fare il goliardico con i suoi discorsi dei lanciafiamme. Mi auguro che non possiate mai vivere quello che ha vissuto mia moglie perché lei di Salerno probabilmente conosce le spettacolari luci d’artista ma informatevi anche su come funziona il reparto di ginecologia.”

“Viviamo da 8 mesi con il virus in Italia e non esiste ancora un reparto Covid in ginecologia a Salerno, ma di che parliamo? Vergognatevi. Fortunatamente mia moglie è stata trasferita a Potenza dove ha trovato delle persone meravigliose che amano il proprio lavoro, educate e gentili. Lì è venuto alla luce la cosa più bella di mamma e papà.”

Del resto, nelle ultime settimane, sembra che la situazione sanitaria stia sfuggendo di mano. Intanto, non è tardata la risposta dell’ospedale in questione: “Il Ruggi non è individuato come sede idonea per il parto di donna gravida positiva al Covid-19. In caso di paziente che giunga in pronto soccorso con parto imminente questo avviene al Ruggi per poi trasferire madre e bambino alla Federico II. In caso di parto non imminente viene attivato lo Stem (servizio trasporto assistito materno).”


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