Sfreccia sulla Nazionale e guida senza mani mentre fa un video. Un testimone: “Fa la vigilessa”


In un video ha “immortalato” la sua guida pericolosa in cui sfreccia a via Nazionale in auto, al triplo della velocità consentita. Da una nostra indagine si scopre la presunta identità della “pilota”.

“Fa la vigilessa”: testimoni affidabili riconoscono il video della guida folle in Nazionale

A terra c’è la striscia continua, il sorpasso sarebbe vietato ma l’automobilista non se ne cura e supera l’auto che le stava davanti, forse “colpevole” di andare troppo piano.

Poi accelera, cambia marcia con la mano sinistra lasciando il volante mentre l’auto viaggia già a velocità sostenuta, la mano destra è impegnata a registrare un video che sarà poi postato sui social. In sottofondo nello stereo la canzone “Via” di Tony Colombo.

L’auto raggiunge i 100 all’ora in via Nazionale, a Torre del Greco. Proprio su questa strada dove nell’ultimo anno ci sono state due vittime. Due morti per incidenti stradali, entrambi probabilmente causati dall’altra velocità, oltre a numerosi altri incidenti con feriti anche gravi.

Il filmato rilanciato da Borrelli

Ma ciò non basta ad accendere la coscienza di chi ancora, in barba alle regole minime della strada e del buon senso, mette a repentaglio la propria vita e quella degli altri.

Il video finisce sulle pagine social dell’Onorevole Francesco Emilio Borrelli ed è grazie alla risonanza e alla sua viralità scopriamo qualcosa che, se confermata, potrebbe avere risvolti gravissimi.

Dalle indagini effettuate dalla nostra redazione abbiamo ottenuto delle testimonianze da fonti che possiamo ritenere certe ed affidabili, secondo le quali alla guida di quell’auto lanciata a 100 all’ora dove il liimte è di 30 ci sarebbe stata una donna di Torre del Greco, che presterebbe servizio nella polizia municipale di un’altra città.

Una testimonianza inquietante, il dovere di stigmatizzare

I particolari che abbiamo fornito e di cui siamo venuti a conoscenza non li stiamo rendendo pubblici per fare dell’inutile gossip, ma per compiere il nostro dovere etico e deontologico di arginare in tutti i modi queste condotte socialmente pericolose che possono avere conseguenze potenzialmente letali per sé e per gli altri.

Sarebbe Una circostanza davvero inquietante se venisse confermato con certezza che, tra chi dovrebbe tutelare la sicurezza stradale, c’è qualcuno che nella propria vita privata mette in pratica delle condotte di guida a dir poco sconsiderate.

Comportamenti che costituiscono pericolo per sé e per la collettività, infangando la divisa della stragrande maggioranza degli agenti che svolge il proprio compito con rigore, professionalità e disciplina sia dentro che fuori l’orario di lavoro.

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