Il 2025 in Campania tra gioie, svolte e paura: cosa è successo nell’anno che sta finendo


Le notizie che hanno interessato la Campania ed il Napoletano in particolare nell’anno che sta per finire: 12 mesi di gioie, timori, speranze e cambiamenti.

Addio 2025, le notizie che hanno interessato la Campania

Il 2025 è stato un anno che la Campania difficilmente dimenticherà. Un susseguirsi di eventi profondi, spesso traumatici, a volte esaltanti, che hanno inciso sul territorio, sulle istituzioni e sulla coscienza collettiva.

L’anno si è aperto sotto il segno dell’inquietudine ai Campi Flegrei, dove già nei primi mesi si è intensificato lo sciame sismico legato al bradisismo.

Trema la terra, paura ai Campi Flegrei

Il picco tra il 12 e il 13 marzo, con la scossa di magnitudo 4.6, ha segnato uno spartiacque: scuole chiuse, verifiche sugli edifici, paura diffusa tra Pozzuoli, Bacoli e la zona occidentale di Napoli. Pochi giorni dopo è arrivata la dichiarazione dello stato di emergenza, con misure straordinarie e fondi governativi, sancendo ufficialmente una fase nuova nella gestione del rischio vulcanico.

Il 21 aprile, Lunedì dell’Angelo, la Campania – e il mondo intero – si è fermata per la morte di Papa Francesco.

Una notizia che ha attraversato confini e culture, lasciando un segno profondo anche in una terra storicamente legata al sentimento religioso e popolare. Le chiese si sono riempite, le bandiere abbassate, il lutto ha “turbato” le tradizionali scampagnate di Pasquetta, anche se le condizioni del Santo Padre erano state critiche già settimane prima. Un evento non strettamente legato alla regione ma che ha emotivamente coinvolto per il legame tra Napoli e Bergoglio, che l’aveva visitata in un suo viaggio apostolico, e per le origini argentine del Pontefice, nazione storicamente legata a filo doppio con l’amore napoletano.

Ancora un Maggio azzurro, ancora una vita spezzata

A maggio, il registro emotivo è cambiato radicalmente. Il Napoli ha vinto il suo quarto scudetto, riportando la città in piazza dopo due anni dal trionfo precedente. Una festa lunga giorni, tra il lungomare, il centro storico e le periferie: gioia, appartenenza, identità sportiva che si intreccia con quella sociale.

Ma il 2025 è stato anche un anno segnato dal dolore. Il femminicidio di Martina Carbonaro ha scosso profondamente l’opinione pubblica campana. Un nome diventato simbolo, l’ennesimo, di una violenza che continua a interrogare istituzioni e coscienze.

Napoli nell’Olimpo del turismo, finisce l’era De Luca

Sul fronte economico e turistico, Napoli ha invece registrato numeri record di presenze, confermandosi tra le mete più visitate d’Europa, nonostante le criticità strutturali e le emergenze vissute.

Infine, l’autunno ha segnato una svolta politica: si è chiusa l’era De Luca e, con le elezioni regionali, Roberto Fico è diventato presidente della Campania, aprendo una nuova fase amministrativa e simbolica per la regione.

Un anno complesso, fatto di scosse – reali e metaforiche – che hanno ridisegnato il volto della Campania. E che continueranno a far discutere ancora a lungo.


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