Sassi contro un’auto da un cavalcavia a Caivano: a bordo anche una bimba di 3 mesi

Un cavalcavia alle porte di Caivano


Torna l’incubo dei sassi lanciati dai cavalcavia: a denunciare l’ultimo episodio un uomo che ha rischiato grosso con la bimba di tre mesi in auto.

Sassi dal cavalcavia, torna l’incubo a Caivano

È notte fonda sulla rampa della Statale sannitica, al confine con il Parco Verde di Caivano. Ritorno tranquillo dopo il cinema, l’abitudine di una famiglia che si tramanda.

E invece, in un attimo, la routine diventa pericolo mortale: grosse pietre piovono sull’auto, proprio mentre a bordo ci sono il conducente, la moglie e la loro bimba di tre mesi.

Una follia inaspettata che non si discosta troppo dal tentato omicidio. L’automobilista, ancora scosso, racconta: “Per fortuna nessuno è rimasto ferito, ma la paura è stata enorme”.

Ha messo al sicuro la famiglia, poi la denuncia

Non si è fermato a documentare la scena, perché proteggere la propria famiglia viene prima di tutto: eppure, ha avuto il coraggio di denunciare l’episodio alle forze dell’ordine di Caivano e Castello di Cisterna oltre che al deputato Francesco Emilio Borrelli per chiedere di accendere i riflettori su questa pericolosa vicenda.

A riportare i fatti è stata poi l’ANSA, a cui l’onorevole Borrelli ha anche affidato il proprio pensiero-denuncia: non è una “bravata” passeggera, ma un gesto criminale che può trasformarsi in tragedia.

L’On. Borrelli: “Decine di denunce in Campania: più sorveglianza e telecamere”

“È un fatto gravissimo che poteva trasformarsi in tragedia – dichiara appunto Borrelli – Parliamo di un’aggressione gratuita e criminale, con il rischio di spezzare vite innocenti. In questo caso c’era una neonata a bordo“.

Da tempo denunciamo le sassaiole dai cavalcavia e gli episodi simili che avvengono in diverse aree – tra cui la SS268 dove si contano decine di segnalazioni – ma evidentemente il problema persiste. È necessario un presidio costante delle forze dell’ordine e l’installazione di sistemi di videosorveglianza nei punti più critici. Chiediamo alle istituzioni locali e nazionali di intervenire con decisione: non possiamo accettare che famiglie intere rischino la vita per colpa di bande di incoscienti.”

Negli anni ’90 scoppiò il “terrore dei cavalcavia”

Questo gesto criminale, troppo spesso derubricato a “bravata”, purtroppo non è una novità: già negli anni ’90 episodi simili insanguinarono le cronache italiane, con sassi e oggetti lanciati dai cavalcavia che causarono morti e feriti in diverse regioni, dalla Campania alla Lombardia.

Una piaga che generò una vera e propria psicosi collettiva: automobilisti terrorizzati a passare sotto i viadotti, famiglie spezzate per sempre, e una scia di sangue che avrebbe dovuto insegnare quanto fosse indispensabile la prevenzione. A trent’anni di distanza, siamo ancora a raccontare storie di incoscienza e inciviltà.

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