SMCV. Supermercato in costruzione: sbucano reperti di epoca romana


Di Claudia Ausilio e Salvatore Russo

Apre il cantiere per l’apertura di un nuovo supermercato e sbucano reperti archeologici di epoca romana.

Manca ormai pochissimo all’ inaugurazione di un nuovo supermercato in via Galatina a Santa Maria Capua Vetere. Un cartello esposto indica l’imminente apertura dopo mesi e mesi di lavori. I carrelli della spesa sono già posizionati nei pressi dell’ ingresso e l’ area parcheggio è già pronta all’ uso. La struttura probabilmente entrerà in funzione in corrispondenza delle le festività pasquali.

Nel frattempo si sta per chiudere l’altra partita che ha sollevato non poche polemiche e dibattito politico. In un’area esterna del supermercato, gli scavi effettuati dalla Soprintendenza dei Beni Archeologici ha riportato alla luce dei resti non di poco conto. Della faccenda se n’è occupata anche la senatrice Margherita Corrado preoccupata per la possibilità che i reperti venissero totalmente ricoperti e sottratti alla comunità. Per queste ragioni ha più volte interpellato la soprintendenza e il Ministero della Cultura.

VISITARE I RESTI ARCHEOLOGICI AL SUPERMERCATO

Il progetto che, invece, vedrà la luce di qui a poco consentirà seppur in minima parte di apprezzare le evidenze archeologiche con la realizzazione di un ingresso autonomo ed un percorso culturale immerso in un’area verde. Per poter godere delle scoperte non sarà quindi necessario fare la spesa al supermercato. La convivenza tra modernità e antichità sarà garantita, almeno stando alle prescrizioni dell’Ente. La soprintendenza ha sottoposto al privato una serie di necessarie condizioni per poter aprire le porte del supermercato. In primis la protezione e conservazione dei reperti e la loro valorizzazione.

COSA E’ VENUTO ALLA LUCE AL SUPERMERCATO

I resti archeologici rinvenuti a via Galatina nel terreno dove è stato costruito il supermercato sono pertinenti ad una strada databile al III-II secolo a.C. e ad un mausoleo di epoca posteriore. Il monumento funerario è quasi del tutto distrutto, probabilmente crollato a causa di un forte terremoto avvenuto in epoca bizantina. Oggi di quel mausoleo rimane solamente la traccia nel terreno della planimetria. Ma ben presto, come anticipato, verrà restaurato dalla Soprintendenza dei Beni Archeologici per renderlo fruibile al pubblico.

La strada antica rinvenuta, secondo alcuni, potrebbe essere la via ad Dianam, che conduceva al Santuario di Diana Tifatina, oggi ricalcato dalla Basilica di Sant’Angelo in Formis. Ma ciò che non sostiene questa ipotesi è che il mausoleo si trova al di sopra e taglia la strada. Lungo la via Ad Dianam si sviluppò una necropoli situata nella parte settentrionale dell’Antica Capua, dove è stata rinvenuta anche la cosiddetta “Tomba di Stallia”. La sepoltura, ritrovata in un’area poco distante dal terreno in questione, è caratterizzata da una tomba a camera dipinta ed è uno dei pochi esempi di pittura funeraria della tarda età repubblicana.

L’ALTRO SCAVO: LA VIA APPIA

Altri scavi a Santa Maria Capua Vetere, a cura della soprintendenza, hanno evidenziato il ritrovamento di una strada antica di epoca romana: con ogni probabilità dell’antichissima via Appia. 

 


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