La risposta di Ercolano alla Venere degli Stracci: jeans di Resina per abbellire un palazzo a rischio crollo

I jeans sulla facciata a rischio crollo di un palazzo nel mercato di Resina a via Pugliano


Al mercato delle pezze di Resina di Ercolano l’opera che fa concorrenza alla Venere degli Stracci e che, realmente, dà un volto diverso ad un palazzo storico la cui facciata è puntellata poiché a rischio crollo. Quando l’opera di Pistoletto fu data alle fiamme da un senza fissa dimora, il sindaco Ciro Buonajuto intervenne in aiuto della vicina amministrazione partenopea offrendo proprio la collaborazione gratuita dei commercianti di via Pugliano. Intervento più che inascoltato, ignorato dall’amministrazione partenopea che invece ha avviato una raccolta fondi per realizzare nuovamente l’opera.

La risposta di Ercolano alla Venere degli Stracci: jeans su un palazzo a rischio crollo

Così Ercolano si prende la rivincita su Napoli, la città governata da un Gaetano Manfredi silenzioso, che guarda il proprio orticello e più che aprirsi agli altri al massimo si limita ad accogliere le proposte che provengono al di là dei confini partenopei, quando gli vanno a genio.

L’opera di giovane del posto, Francesco Matteo

L’autore dell’opera al mercato di Resina è un giovane nato e cresciuto nella zona di Pugliano, Francesco Matteo. Sul gruppo Facebook Terra Vesuviana è stato pubblicato un video che mostra i ponteggi dell’edificio rivestito di jeans, capi reali che il ragazzo ha appeso e con cui ha ridato un senso ad una facciata che versa in quelle condizioni da tre decenni.

L’utente Luigi D’Alessio, autore del filmato, ha spiegato: “Un giovane locale, Francesco Matteo, nato e cresciuto nella zona di Pugliano dove da anni esiste il mercato degli abiti usati, attività fiorente e riconosciuta a livello locale e nazionale e nel cui settore lui lavora, con intelligenza provocatoria è intervenuto con un allestimento creativo, posizionando vecchi jeans su di una impalcatura davanti ad un vecchio palazzo abbandonato da molti anni”.

“Questo intervento evidenzia la mancanza di programmi di recupero e riqualificazione del patrimonio immobiliare che puntano a garantire qualità e sicurezza dell’abitare sia dal punto di vista sociale che ambientale, in particolare in una realtà precaria quale quella ercolanese, dove soprattutto tra i giovani c’è volontà di riscatto per crescere socialmente ed economicamente partendo dalla tradizione del mercato dell’usato con l’innovazione di metodi comunicativi contemporanei”.


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