Colli Aminei: dalla Magna Grecia a oggi, la storia del quartiere verde di Napoli


A pochi chilometri dal centro storico di Napoli, su una collina, sorge il quartiere residenziale dei Colli Aminei. L’area fa parte della III municipalità, Stella-San Carlo all’Arena, ed è una tra le più popolose della città partenopea, difatti conta una popolazione di circa 30.000 abitanti.
È delimitata ad ovest e a nord dal Vallone di San Rocco, a est dalla salita di Capodimonte, a sud dai valloni dello Scudillo e delle Fontanelle.

Il nome Colli Aminei ha origini antiche: la bellezza e la piacevolezza del luogo immerso, come ancora tutt’oggi, nel verde colpì a tal punto il popolo napoletano che decise di definirli colli ameni, da cui ne derivò il nome attuale. Un’altra interpretazione, invece, è ancor più remota e deriva dal nome di una popolazione della Tessaglia, chiamata per l’appunto Aminei, che colonizzò la zona nel periodo dorico impiantando sulla collina, che oggi conosciamo come Capodimonte, numerosi vigneti da cui veniva prodotto il famoso vino amineo che fu battezzato dai romani con il nome di Falerno.

Per la presenza di aree naturali e di ampi e folti boschi, i Colli Aminei e la zona di Capodimonte furono considerate, fin dall’epoca Romana, luoghi di villeggiatura e di aria salubre.

capodimonte

Scorcio del bosco di Capodimonte

Nel XVIII secolo i Colli Aminei, dato che non erano considerati come parte del centro cittadino ma esterni alla città così come le altre zone collinari del Vomero e dell’Arenella, furono utilizzati come aree per l’estrazione del tufo, sia a cielo aperto sia attraverso cave sotterranee con accesso laterale o dall’alto mediante l’ausilio di grotte. Durante la II Guerra Mondiale le grotte furono utilizzate per garantire la continuità produttiva delle industrie aeronautiche napoletane.

Le aree verdi, che hanno caratterizzato il quartiere sin dai tempi più antichi, persistono ancora oggi grazie ai numerosi parchi, sia privati sia pubblici, che popolano la zona. Ne è un esempio lo splendido e panoramico Parco del Poggio, progettato negli anni ’90 e aperto al pubblico nel 2001. Essendo dotato di un’area giochi è particolarmente adatto per i più piccoli, ma è anche il luogo ideale per godere di uno splendido panorama del centro storico di Napoli e del Vesuvio. Come ogni estate è adibito a cinema all’aperto, offrendo, ogni sera, una proiezione d’autore.

Altre aree immerse nella natura sono il Parco di via Nicolardi, più piccolo di quello del Poggio, fornito di una pista di pattinaggio e di un percorso natura e, poco distante dal quartiere dei Colli, il Parco di Capodimonte.

Le strade principali dell’area sono Viale Colli Aminei e Via Nicolardi, dalle quali si diramano numerose traverse, denominate con nomi di piante e fiori, in ricordo della storica bellezza naturalistica dei luoghi. In origine le stradine di Viale Colli Aminei erano private e facevano parte di grossi parchi. Solo in seguito sono diventate pubbliche.


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