Calvario senza fine delle biblioteche di Napoli: chiude anche l’Educandato Statale


Una situazione purtroppo non nuova a Napoli, dove la cultura e la storia vedono spesso messa a dura prova la propria sopravvivenza. Poco più di un mese fa, nella città partenopea, si facevano i conti con la chiusura definitiva dell’Archivio Storico, a causa del pericolo crolli che affliggeva il palazzo di via Pontenuovo. In questi giorni, la medesima sorte è toccata all’antica biblioteca e all’archivio storico dell’Educandato Statale, in piazza Miracoli al rione Sanità, sequestrata dal gip su richiesta del procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli e del pm Michele Fini. A riferirlo è il Corriere del Mezzogiorno.

La struttura è in stato di forte degrado e i volumi che ospita sono esposti a furto, come già successo alla biblioteca dei Girolamini. I lavori di restauro, iniziati in passato, non sono stati mai stati portati a termine, lasciando così l’Educandato in balia del proprio destino. Eppure, il patrimonio culturale e storico, anche in questo caso, è altissimo: l’edificio accoglie migliaia di testi di storia patria, filosofia e di altre materie didattiche datati a partire dal `600, molti dei quali, però, con ferite profonde dettate dall’abbandono e dall’incuria.

Il complesso degli Educandati (o monastero di Santa Maria della Provvidenza), dalla seconda metà del ‘600 ha fatto parte della storia di Napoli e delle dinastie che si sono succedute in terra partenopea. Fu acquistato nel 1660 dai Governatori del Pio Monte della Misericordia e intorno agli anni dell”800 divenne il luogo in cui le giovani fanciulle nobili venivano avviate alla loro prima educazione e formazione. Nel 1993 la svolta: la struttura di piazza dei Miracoli passò nelle mani del Ministero dell’Istruzione. Una convenzione stipulata nel 1994 consegnò gran parte dei locali dell’ex complesso monastico in comodato d’uso al Comune di Napoli, per il recupero e la destinazione ad attività didattiche e ricreative. Tuttavia, oggi la struttura si presenta in gran parte inutilizzata.

Il fascicolo sugli Educandati è stato aperto per l’ipotesi di reato di danneggiamento, per cui, però, non ci sono ancora indagati. Quello che resta è la profonda amarezza nel constatare che ancora una volta la cultura e la storia di Napoli, anziché patrimonio e simbolo da proteggere, sono considerate fardelli da abbandonare.


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