Scandalo al Pascale. L’intercettazione: “Ti do 10mila euro perché sei un amico”
Mar 07, 2017 - Redazione
Napoli – “A distanza di più venti anni si continua a parlare di tangenti sui farmaci”. Il procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, che ha coordinato l’inchiesta condotta dai pm Carrano e Woodcock, ha espresso così l’amarezza per quanto emerso dall’indagine che ha portato oggi alla esecuzione di sei misure cautelari. D’Avino ha sottolineato che il leitmotiv dell’inchiesta è costituita dall’accordo tra il primario del Pascale F. I. con alcune società per la fornitura di beni sanitari.
Secondo quanto emerso l’informatore farmaceutico M. A. avrebbe corrotto il primario per incentivare la prescrizione del farmaco nella struttura oncologica napoletana. “Voglio darti 10 mila euro perché tu sei un amico, perché sei una persona politicamente portata, quindi in un mio futuro mi puoi servire per me”. Questo sarebbe emerso dalle intercettazioni delle conversazioni fra l’informatore ed il primario riportate dal Mattino.
Una cifra considerevole che sarebbe finita nelle tasche del medico in cambio della distribuzione del farmaco richiesto: una medicina, tra le altre cose, inutile per i malati e superata da farmaci ben più efficaci. Un’attività parallela che il rappresentante svolgerebbe abitualmente ai danni della stessa azienda e, ovviamente, di tutti i malati che aspettano le cure efficaci. L’inchiesta cercherà di capire quanti altri accordi di questo tipo sono stati accettati prima che l’intero sistema venisse scoperto.