È nato il tarallo fritto: lo potete assaggiare nel cuore di Napoli


Napoli – Sembra il classico tarallo napoletano, ma dategli un morso e vi accorgerete che non è così. Si tratta del tarallo fritto ed è l’ultima invenzione di “Passione di Sofì”, friggitoria che si trova in via Toledo di fronte alla funicolare centrale. Coniugando la tradizione e la modernità un classico della gastronomia napoletana è stato rielaborato regalandogli nuova vita e un nuovo sapore.

Se il metodo di preparazione è un segreto, non vengono celati gli ingredienti: farina biologica poco raffinata, strutto, mandorle baresi, pepe nero di cayenna, sale integrale di Sicilia, acqua e lievito madre.

“La frittura da sempre viene consumata come un cibo di strada – così Angelo Terzo, patron di Passione di Sofì – già nel 2500 a.C. in Egitto era una pratica diffusa, così come nell’epoca romana. Anche a Napoli ha origini antiche, è un rito, uno stile di vita, perché fa parte della cultura partenopea che vive la città anche nelle sue strade, nei suoi vicoli, nei suoi luoghi.

“Ad oggi poi diversi scienziati dopo nuove ricerche, hanno scoperto come la frittura non sia dannosa come si racconta da anni, ma addirittura sembra essere un ottimo modo per prevenire molte malattie come il cancro. Ed inoltre è affermato che le verdure mantengono le loro proprietà nutritive di più se fritte nell’olio d’oliva rispetto a quando sono cotte in acqua. Il segreto è usare l’olio giusto, e non esagerare, come in tutte le cose”.


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