Ruotolo risponde a Celentano: “La capitale della mafia sarà la tua via Gluck”


Lo spettacolo “Adrian” e quel cartone animato che etichetta Napoli come “Metropoli della Mafia stanno facendo ancora discutere. Tra i tanti che hanno detto la loro anche il giornalista Sandro Ruotolo che dal suo profilo social ha scritto una lettera aperta al “grande Adriano Celentano“. Ruotolo ricorda a Celentano che “esiste la mafia al Nord. Spara forse un po’ meno di quella delle mie terre ma è forte e si insinua nel tessuto socio-economico, potendo contare sulla zona grigia e su una sottovalutazione indotta del suo pericolo“.

Il giornalista, richiamando un’inchiesta della procura antimafia di Torino, continua a spiegare che “non solo l’ndrangheta esiste in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e oggi anche Val D’Aosta ma si sta ramificando secondo i canoni classici“. “Per l’accusa (16 gli indagati) – continua Ruotolo – la famiglia Nirta-Scalzone di San Luca d’Aspromonte si è insediata ad Aosta e poteva contare su un consigliere regionale, su un consigliere comunale e su un noto avvocato di Torino. Sempre secondo i Ros dei carabinieri sono documentate le interferenze della cosca nella politica locale“.

Nella lettera l’insieme di tresche smascherate dalla procura piemontese sembrano ritorcersi contro la “previsione” su Napoli fatta da Celentano nel suo cartoon. “Nel 2068 – conclude infatti Ruotolo – la capitale della mafia non sarà Napoli (che non assolvo, sia chiaro) ma quasi certamente la tua ex via Gluck“. Il riferimento è chiaramente alla canzone autobiografica del 1966, dove la via periferica del quartiere Greco di Milano viene citata.


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