Napoli. L’edicola speciale di Roberto: “Ho l’autismo, vi chiedo di essere pazienti”
Feb 12, 2019 - Redazione
Passeggiando in via Piave, nel quartiere Soccavo di Napoli, ci si imbatte in un’ edicola. Nell’avvicinarsi si viene rapiti da due fogli A4, in uno si legge: “Buongiorno, mi chiamo Roberto e sono il vostro giornalaio. Ho l’autismo, vi chiedo di essere pazienti e di darmi un po’ di tempo. Impareremo a conoscerci e questo mi aiuterà a servirvi meglio. Grazie mille”.
Roberto, è un ragazzo che soffre di autismo e gestisce questa piccola impresa insieme ai genitori Titti e Giancarlo, che da sempre hanno voluto assicurare al loro figlio una vita normale. Sull’altro foglio si legge una conversazione tipo che i clienti dovrebbero seguire, o meglio recitare, per non mettere in agitazione Roberto e farlo sentire tranquillo e sicuro. Un copione, un canovaccio fatto di frasi semplici: un saluto, la richiesta, il pagamento e il saluto di arrivederci.
I genitori hanno raccontato a Il Mattino la storia di Roberto. Un bambino nato “normale” e che dopo la somministrazione della vaccinazione trivalente, intorno ai 18 mesi, ha avuto dapprima una febbre molto alta per giorni, per poi spegnersi ed entrare in un mondo tutto suo. Ma gli stessi genitori hanno da subito cercato di eliminare ogni polemica: non pensano e non credono che i vaccini comportino questa patologia. Anzi ribadiscono: “È importante vaccinare i propri figli”. Probabilmente, spiegano, la vaccinazione in un’unica soluzione somministrata in un soggetto geneticamente predisposto come Roberto, ha scatenato il tutto.
Di certo, a prescindere dalle difficoltà quotidiane che questa malattia comporta, i genitori stanno facendo di tutto per cercare diversi modi grazie ai quali Roberto possa essere facilitato nell’interazione sociale. Come l’idea dell’edicola, che permette al ragazzo di entrare in contatto con diverse persone, sempre diverse a volte, cercando un contatto con la realtà contingente che spesso questa malattia priva o rende difficile.