Racket in pizzerie napoletane, le vittime: “Criminali di quattordici o quindici anni”


Una delle vittime, durante l’inchiesta sul racket alle pizzerie napoletane, ha riferito che i criminali “hanno i ragazzini appresso, sono tutti di quattordici o quindici anni, stanno alle loro spalle”. I tre estorsori avrebbero sottratto soldi ad una pizzeria nella zona di piazza San Gaetano, in vicinanza dei Decumani. Ora, i criminali, che appartengono al clan Mazzarella, sono in arresto.

Nella mattinata di giovedì 25 luglio il Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri Napoli centro ha eseguito il fermo di indiziati di delitto, disposto dalla Procura distrettuale. I tre criminali hanno un’età compresa tra i 19 e i 39 anni. L’indagine, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia presso il Tribunale di Napoli, è partita nei primi messi dell’anno 2019, in seguito a numerosi episodi di intimidazione a danno delle pizzerie del centro storico.

Infatti, si è tenuta una stretta collaborazione tra le vittime del racket e le forze dell’ordine. Uno degli indagati è stato rintracciato sull’isola di Procida, luogo che frequentava abitualmente. Il gip del Tribunale di Napoli, Chiara Bardi, dopo l’udienza di convalida, tenutasi la settimana scorsa, ha disposto la custodia cautelare nel centro penitenziario di Secondigliano per i soggetti incriminati.

Uno dei locali napoletani, vittima del racket, è “Pizza e Pummarola”dove nelle vicinanze, proprio a Via dei Tribunali, lo scorso 16 gennaio 2019 è esplosa una bomba carta. Ora, si spera che la tensione per l’emergenza criminalità diminuisca, percepibile non solo tra i pizzaioli e imprenditori napoletani, ma anche tra cittadini e turisti.


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