Chi protesta in America è eroe, a Napoli camorrista. Una narrazione che ha stufato


Se protesti in America, in Francia o in Grecia sei un eroe, se lo fai a Napoli sei un camorrista. È questa l’equazione che si ripete puntualmente ogni volta che nella nostra città vanno in scena delle manifestazioni, che siano pacifiche o meno. È stato associato alla camorra chi in passato ha protestato per le discariche, per l’emergenza rifiuti, la terra dei fuochi; viene associato oggi alla criminalità organizzata chi ieri era per strada contro la prospettiva di un nuovo lockdown senza aiuti concreti ed efficaci.

Alcuni infiltrati c’erano, non si può negarlo, ma il comportamento di alcune decine di individui, gentaglia, non può e non deve mettere in ombra migliaia di napoletani onesti, perbene e pacifici. La solita narrazione stereotipata usa terminologie diffamanti come “rivolta della camorra”, senza conoscere assolutamente nulla di quello che si vive in città. Nell’ultima settimana a Napoli la tensione si tagliava a fette.

È assurdo che esistano persone secondo cui tutti i napoletani debbano accettare una nuova chiusura totale senza proferire parola. Non si tratta di giustificare la violenza, che è disgustosa sempre, ma di difendere il diritto a dissentire e far sentire la propria voce. Si punta il dito contro chi è andato in vacanza, forse chi lo fa dovrebbe ricordare che il Governo ha ideato una cosa che si chiama (appunto) bonus vacanza, o che lo stesso Vincenzo De Luca è andato a fare i bagni in Puglia. Dimentica che gli italiani hanno trascorso l’estate a ripetersi quanto erano stati bravi a combattere la pandemia, un’estasi autoerotica smentita non appena è giunto l’autunno.

La popolazione è stanca di promesse non mantenute, di battibecchi sterili, di paternali e show del cabaret. A tavola i napoletani vogliono mettere il piatto di pasta, le battute comiche non riempiono la pancia. Un cenno è infine opportuno circa tanti commenti sul web, di coloro che affermano di provare vergogna a essere napoletani o che Napoli faccia parte dell’Italia. Non vi disturbate: siamo noi ad avere vergogna di voi.


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