Clemente paragonata da Nonno alla signorina Piggy: “Atto maschilista e retrogrado”


Saranno mesi caldi e lunghi i prossimi a Napoli e non solo perché è in arrivo l’estate. A settembre infatti il capoluogo campano vivrà grossi cambiamenti. Il principale? Quello del nuovo sindaco. Uno dei candidati principali per la poltrona di Palazzo San Giacomo è l’attuale Assessore ai giovani, Alessandra Clemente – non ben vista dall’opposizione e spesso attaccata anche come donna.

Alessandra Clemente paragonata alla signorina Piggy

Come successo questa mattina quando Marco Nonno, esponente di Fratelli d’Italia, ha paragonato la Clemente alla signorina Piggy, uno dei personaggi dei Muppets. Il paragone è stato per lo più incentrato sull’aspetto caratteriale “Mi sembra la signorina Piggy sempre allegra come se il mondo girasse intorno a lei e che anche nei momenti più critici, quando tutto intorno crollava, non si rendeva conto della situazione reale“, ma un velato attacco anche all’aspetto fisico è inevitabile.

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Un attacco che ancora una volta mette in luce i problemi di una società che pone le donne al centro di un’attenzione sbagliata, in difficoltà ad approcciarsi a determinati ruoli perché sempre pronte ad essere giudicate non per il loro lavoro ma per l’aspetto esteriore. Questo maschilismo velato – ma nemmeno troppo – è quello che ha condannato la stessa Alessandra Clemente che non ha fatto mancare la sua risposta a Nanno. ” Quella di Nonno è un’azione maschilista, retrograda e indegna in cui mi paragona ad un personaggio animato della serie tv “muppets show” con tanto di foto in allegato. È vero ci assomigliamo. Viso tondo. Naso all’insù. Occhi Azzurri. Bionda. Qualche kilo in più.

È vero ed anche da piccola mi prendevano in giro, mi chiamavano “maialino” e a casa tornavo sempre con i lacrimoni. Questo rappresenta l’ennesimo attacco politico ad una donna in cui si fanno delle precise allusioni al suo aspetto fisico per screditare il suo pensiero e il suo lavoro.

Questo oggi in Italia non è accettabile e le posizioni espresse da questa cultura che vorrebbe segregare le donne al ruolo esclusivo di genitrice “La madre deve accudire, il padre dà le regole”, per citare uno degli esponenti di peso del partito del consigliere, non possono trovare più spazio nelle istituzioni democratiche. Io non mi lascio intimorire ma che effetto hanno sulle bambine e i bambini delle nostre città e per chi è più sensibile? La politica deve dare l’esempio, soprattutto ai più giovani. Essere orgogliosi delle proprie azioni“.


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