Pascale e Ascierto eccellenza mondiale dell’Immunoterapia: salvato il 50% dei pazienti


Napoli capitale dell’immunoterapia per quattro giorni, grazie al meeting denominato Immunotherapy Bridge ed ideato ben dodici anni dal professor Paolo Ascierto. Il Pascale è infatti il primo centro a livello mondiale nella cura del melanoma, dove dal 2010 con la tecnica dell’immunoterapia è stato salvato il 50% dei pazienti affetti da tumore in stadio metastatico, e tra il 30 e il 50 per cento nelle diverse patologie neoplastiche. Stiamo parlando di circa 4000 pazienti.

Il ruolo di primo piano del Pascale è emerso anche grazie alle relazioni di altri ricercatori, come Sandro Pignata, Antonio Avallone, Nicola Normanno, Alfredo Budillon e Luigi Buonaguro. Ci sono evidenze che indicano l’opportunità di anticipare il trattamento con l’immunoterapia prima della chirurgia (neoadiuvante), per poi interromperlo una volta raggiunta la risposta completa. Questo accade soprattutto nei tumori della mammella e del colon.

A Napoli i massimi esperti di immunoterapia

I massimi esperti a livello internazionale di immunoterapia si sono riuniti nella sala congressi del Royal Continental. Fino a sabato si confronteranno sulle nuove strategie terapeutiche, sui nuovi target, su cure sempre più personalizzate. Ma inevitabilmente al meeting “Immunotherapy Bridge” si discute anche di come il Covid ha impattato sulla ricerca. Dal ponte virtuale che unisce il Vesuvio al resto del mondo, creato dodici anni fa da Paolo Ascierto, oncologo ricercatore del Pascale, scatta l’allarme: il primo dato che emerge da ogni relazione è l’aumento dei casi di tumore dovuti a una regressione, causa pandemia, della prevenzione e, quindi, dei controlli. Si stima possano essere circa un milione i casi di cancro non diagnosticati solo in Europa a causa della pandemia da Covid e 100 milioni gli screening non effettuati, portando a diagnosi più tardive e a una minore sopravvivenza complessiva.

Pazienti più resistenti al Covid

Ma da Napoli arrivano anche buone notizie: tra tutti i tumori trattati con immunoterapia, in quelli della pelle, la terapia sembra rendere i pazienti più resistente al Covid. Si è infatti constatato che il virus attacca di meno i pazienti affetti da melanoma trattati con l’immunoterapia rispetto agli altri, e in caso di positività superano il Covid in maniera asintomatica. L’immonoterapia bloccherebbe, dunque, gli effetti del Covid. “Non ci sono ancora studi scientifici, – dice il padrone di casa, Paolo Ascierto – ma dati riscontrati su esperienze vissute. Solo al Pascale 11 pazienti, tutti trattati con l’immunoterapia hanno superato il Covid senza sintomi”.

Un motivo in più per continuare a parlare di immunoterapia. “In dieci anni, in Italia, – continua Ascierto – le persone vive dopo la diagnosi di​ melanoma​ sono aumentate di quasi il 70%: da 100.910 nel 2010, a 169.900 nel 2020. È un​ tumore della pelle​ in costante crescita, con 14.900 nuovi casi e un incremento del 20% solo nel 2020”.


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