Morte Maroni, a Napoli lo striscione della vergogna: “Ci volevi morti ma noi abbiamo visto morire te”

Morte Maroni striscione


Morte Roberto Maroni, striscione a Napoli. Nella scorsa notte è comparso uno striscione nel capoluogo partenopeo rivolto all’ex governatore della Lombardia.

Morte Maroni, striscione a Napoli

Maroni, volevi vederci morti ma noi abbiamo visto morire te! Mai tesserati“, è il messaggio vergognoso apparso poche ore dopo la sua scomparsa. L’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni, aveva 67 anni e lottava da tempo contro una grave malattia. Si era ritirato l’anno scorso dalla vita politica dopo aver scoperto il suo male incurabile.

Ha condiviso con Umberto Bossi gli inizi della Lega Nord ed è stato tre volte ministro, vicepremier e governatore della Regione Lombardia, è anche stato segretario federale della Lega. Da ministro dell’Interno, nel 2009, introdusse negli stadi la tessera del tifoso.

Cos’è la tessera del tifoso

Nacque nel 2009 come mezzo di controllo da parte del Governo per individuare soggetti pericolosi all’interno degli stadi. In seguito le società calcistiche hanno affiancato allo scopo iniziale delle tessera una serie di servizi aggiuntivi volti a rendere l’esperienza da tifoso più completa e soddisfacente. Con il protocollo d’intesa dell’agosto 2017, la Tessera del Tifoso è diventata obbligatoria solo per le partite considerate a elevato rischio per l’ordine pubblico. Per questo motivo i club hanno convertito la Tessera in una Member Card.

La Tessera del Tifoso è una carta rilasciata dalle società di calcio italiane che militano in Serie A, B e C, delle dimensioni di una carta di credito, con micro-chip e foto del proprietario.

Il cordoglio di De Luca

Anche il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha voluto rendergli omaggio: “Apprendo con grande tristezza della scomparsa di Roberto Maroni. Nell’esprimere il mio più profondo cordoglio alla sua famiglia, voglio ricordare l’esponente politico che ha espresso nella sua attività di dirigente politico e presidente della Regione Lombardia, una grande capacità di rapporti umani, una grande sobrietà e la capacità di non separare mai la battaglia per le idee dal rispetto per i suoi interlocutori. Scompare con Roberto un esponente delle istituzioni che non ha mai perduto il senso dell’umano”.


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