Stampa italiana da vergogna: barbari tedeschi devastano Napoli, dipinti come indifesi contro i napoletani

Ultras dell'Eintracht Francoforte contro la Polizia


Mentre i quotidiani italiani parlano degli scontri tra ultras di ieri a Napoli in modo distorto, dipingendo una situazione in cui i tifosi arrivati da Francoforte, con l’unica intenzione di mettere a ferro e fuoco la città, sarebbero stati protetti dalla polizia dall’accerchiamento dei napoletani, i media tedeschi descrivono invece con maggiore lucidità e fedeltà quanto è avvenuto realmente in questi giorni e specialmente nel pomeriggio di ieri.

Scontri a Napoli con i tifosi dell’Eintracht Francoforte: la stampa italiana dalla parte dei barbari tedeschi

Uno dei più noti e seguiti quotidiani sportivi d’Italia, il Corriere dello Sport, ha ad esempio scritto che “Poco dopo le 16.30, con i tifosi dell’Eintracht in giro per le vie del centro storico, sono arrivati gli ultras del Napoli che li hanno accerchiati e hanno cominciato a lanciare sassi. Assiepati nella Piazza delle due Chiese i tedeschi sono stati difesi dalle forze dell’ordine”. Emerge il quadro dei tifosi tedeschi indifesi, degli aspiranti turisti che avrebbero voluto godere le bellezze della città, ma assediati dagli ultras napoletani. La stessa ricostruzione viene data da pressoché tutti i maggiori quotidiani italiani, che si concentrano sulla scorta dei tifosi tedeschi minacciati dai napoletani. Sono tantissimi quelli che ho lo hanno fatto: La Stampa, Sky, Il Messaggero e altri.

I principali giornali italiani, ben poco radicati sul territorio partenopeo con propri giornalisti, si sono infatti basati sul resoconto fornito dall’Ansa dove per esempio si legge: “La polizia, dopo aver finalmente allontanato i napoletani, ha costretto i tedeschi a salire su cinque bus”, oppure “La situazione si è placata solo nel primo pomeriggio quando, grazie alla pioggia, i gruppi di stranieri si sono diradati per poi ritrovarsi in piazza del Gesù. È proprio qui però, all’improvviso, è scoppiata la guerriglia. Circa 200 tifosi napoletani, quasi tutti con il volto coperto e con i caschi, sono scesi da via San Sebastiano e da alcuni vicoli adiacenti raccogliendo lungo il percorso pietre e bottiglie”. Solo che a Piazza del Gesù, prima dell’arrivo dei napoletani, i tedeschi si stavano scontrando con la polizia che in certi punti della “battaglia” era perfino in inferiorità numerica.

Il Corriere dello Sport sugli scontri a Napoli

Il Corriere dello Sport sugli scontri a Napoli

La lucida ricostruzione dei quotidiani tedeschi

Non è assolutamente così. Sin dalla serata di martedì gli ultras dell’Eintracht Francoforte sono stati protagonisti di azioni vandaliche, come il lancio di bottiglie contro la porta di un’attività a Piazza Bellini, mentre nelle ore precedenti gli scontri nella zona di Piazza del Gesù avevano cominciato a sfilare ed erano entrati in contatto con la Polizia, arrivando perfino a incendiare un’auto delle forze dell’ordine. I tedeschi erano dunque accerchiati dalla polizia, ma con l’intento di contenerli per evitare la devastazione della città (cosa che poi è avvenuta) e che entrassero in contatto con i napoletani.

Non solo: ad un certo punto, come dimostra un video che è stato messo sui social, è capitato anche che alcuni agenti fossero in inferiorità numerica rispetto ai tedeschi coadiuvati dagli ultras dell’Atalanta. Ad un certo punto sono arrivati i napoletani e dopo relativamente poco tempo è stato possibile sgomberare la zona dai tedeschi facendoli salire sui bus che li hanno riportati in albergo.

Le Autorità hanno fallito nel difendere la città

Il quotidiano Bild Zeitung ha attaccato i tifosi tedeschi titolando “Vergogna Champions League a Napoli”, accusando gli ultras dell’Eintracht di avere “vandalizzato la città assieme agli hooligan dell’Atalanta”. Anche altri quotidiani tedeschi pongono l’accento sull’alleanza tra bergamaschi e francofortesi. Parlano anche dell’arrivo dei 600 ultras dalla Germania nonostante il divieto di vendita dei biglietti. Ma il fattore più assurdo è che tali scontri erano temuti e previsti dalle autorità italiane, con in testa il Ministero dell’Interno e la Prefettura, che a questo punto e visto ciò che è successo hanno fallito nel compito di proteggere la città e la cittadinanza, oltre che visitatori e turisti.


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