Ricercato da 2 mesi, arrestato boss del clan Sorianiello: è un capo del narcotraffico


Ricercato da quasi due mesi, questa mattina in un locale di Portici, in provincia di Napoli, è stato arrestato Simone Sorianiello, boss ritenuto a capo di alcuni traffici di droga.

Arrestato a Portici il boss Sorianiello: un capo del narcotraffico

Era ricercato dal 18 settembre scorso, giorno in cui si sottrasse all’esecuzione di un provvedimento cautelare emesso dal GIP del tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. A distanza di circa due mesi, tuttavia, i Carabinieri del nucleo investigativo partenopeo, hanno messo fine alla sua fuga, dopo giorni di ricerche mai interrotte.

Sorianiello, 29enne ritenuto vertice del clan che prende il suo nome, è finito in manette. Coordinati dalla DDA napoletana, i militari hanno svolto indagini tradizionali e tecniche finendo per individuare il ricercato in un locale di Portici.

L’uomo è stato condotto nel carcere di Secondigliano. Contestualmente, i carabinieri gli hanno notificato un ordine di carcerazione emesso dalla Corte di Appello di Napoli. Secondo i magistrati che hanno firmato l’ordine, il 29enne dovrà scontare 10 anni e 8 mesi di reclusione per traffico di droga.

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Un colpo concluso a pochi giorni di distanza dal maxi blitz di Scampia che ha portato all’arresto di 37 persone, tra cui i personaggi di spicco del clan Abbinante che è tornato a far circolare il proprio nome nelle aree di propria influenza storica.

“Casa nostra” è il modo di definire il quartiere, luogo dove tutto doveva passare al vaglio del clan. Sodalizio messo di nuovo in ginocchio dalla cooperazione tra Procura di Napoli e carabinieri, che questa lo scorso 7 novembre hanno materialmente eseguito l’operazione.

Addirittura gli appartenenti al clan avrebbero costretto gli esercizi commerciali presenti all’interno del Rione Monte Rosa a rifornirsi di pane, latticini, buste ed altri prodotti di prima necessità esclusivamente dai fornitori individuati dal clan, a loro volta forzati a corrispondere una somma di denaro per l’esclusiva in tal modo conseguita.


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