Posillipo, “Mare Libero” occupa la battigia dei lidi privati: applausi dei bagnanti

Mare Libero Napoli


Un’azione simbolica e determinata, quella messa in atto anche il 15 giugno dai comitati riuniti sotto la sigla Mare Libero, Gratuito e Pulito. I cittadini-attivisti sono tornati in spiaggia, questa volta attraversando senza impedimenti il varco del Lido Ideal trovandolo sorprendentemente aperto. Ma non si tratta di un passo verso la legalità, bensì di un altro paradosso.

La difesa del diritto al mare

“Il libero accesso al mare e alla battigia (L 296 del 2006) viene rispettato solo quando Mare Libero indice azioni”, si legge nel comunicato. Un’anomalia che solleva interrogativi su come le autorità gestiscano il diritto alla balneazione pubblica: secondo gli attivisti, ci sarebbe persino chi “avvisa prima dell’arrivo i gestori dei lidi per fargli aprire i cancelli normalmente chiusi e presidiati”.

Una volta raggiunta la battigia, i volontari hanno distribuito volantini informativi tra i bagnanti, accolti da applausi e da commenti amari sul costo di 15 euro per un lettino. Il confronto con le condizioni della spiaggia è stato immediato: lo spazio destinato alla balneazione libera è “semivuoto e si è ristretto ulteriormente rispetto alla stagione passata”, mentre la cartellonistica risale ancora all’epoca Covid. Lettini sempre più vicini al mare, cassonetti insufficienti, spiaggia sporca e, ora, anche scarichi dalle terme attigue.

L’azione si è estesa anche alla Spiaggia delle Monache e al Lido Sirena, con momenti di pulizia volontaria al termine. Intanto, i legali del movimento stanno preparando “un nuovo ricorso d’urgenza” contro le disposizioni che limitano l’accesso al mare.

La mobilitazione nasce dalla recente ordinanza del Comune di Napoli e dell’Autorità Portuale, che ha reintrodotto il numero chiuso a prenotazione per le spiagge libere di Donn’Anna e della Gaiola. Secondo i comitati, “è un abuso di potere e va contro la legge stessa”. Il TAR, infatti, ha dato ragione alle loro precedenti istanze, condannando Comune e Autorità Portuale al pagamento delle spese processuali. “Anche il Tribunale Amministrativo sostiene che il mare è un bene comune che appartiene a tutti e l’accesso alle spiagge come al mare, vitali anche per la salute, non può essere limitato solo a chi può pagare prezzi sempre più alti”.

Dietro le restrizioni, secondo gli attivisti, si nasconde l’ennesimo favore agli interessi privati. “Con il pretesto del sovraffollamento, della sporcizia e dell’ordine pubblico vogliono fare l’ennesimo regalo ai privati a discapito della maggioranza degli abitanti”.

La richiesta è chiara: “La soluzione al sovraffollamento non può che essere l’apertura di tutti i lidi, viali, parchi, club al libero ingresso e alla libera balneazione così come la legge stessa già prevede ma nessuna autorità fa rispettare”. Il Comune, ricordano, si è persino impegnato con l’Autorità Portuale a sollecitare i concessionari al rispetto della legge 296/2006, ma senza risultati concreti.

Il movimento rilancia con forza un modello di gestione condivisa del litorale, dove “la pulizia, la manutenzione e la tranquillità devono essere garantite dal Comune e possono essere un’occasione di impiego e di occupazione per tanti disoccupati”.

La protesta si chiude con uno slogan che è anche un grido di battaglia: “Altro che numero chiuso e Coppa America, prima di tutto Mare Libero, pulito e gratuito da San Giovanni a Bagnoli!”.


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