“Più 45% di turisti a Napoli”: Manfredi esulta, ma lascia la città sporca e senza trasporti
Ott 20, 2025 - Redazione Vesuviolive
Gaetano Manfredi
Gaetano Manfredi esulta per la presenza di turisti a Napoli, ma è un peccato che i napoletani non possano fare lo stesso. Non per una carenza di attitudine all’ospitalità, ma perché i visitatori costituiscono una massa aggiuntiva di persone con le quali condividere gli stessi servizi carenti e scadenti.
Aumentano i turisti, diminuiscono i servizi
Ma procediamo con ordine e vediamo prima cosa ha affermato il sindaco a Unomattina, in diretta da Palazzo Reale: “C’è una grande crescita. Negli ultimi tre anni abbiamo avuto un più 45%, ci sono tantissimi turisti e tantissimi stranieri. Napoli piace tanto perché è una città in cui ognuno trova un pezzo della sua storia, delle sue radici culturali, è una città multiculturale ma è riuscita a costruire una cultura comune e questo è un bellissimo messaggio in un mondo sempre più globale e massificato”.
Parole belle, ma sono solo parole, appunto. A quell’aumento della presenza di visitatori non corrisponde infatti un aumento di servizi: la metropolitana non fa il 45% delle corse in più, la città non viene pulita il 45% in più, il verde e gli spazi pubblici non sono aumentati né sono generalmente meglio curati. Questi sono solo alcuni esempi, i quali però rappresentano cardini fondamentali che costituiscono la vivibilità di una città.
Le corse della Linea sono meno frequenti
Sul sito di ANM si legge (consultato oggi, 20 ottobre 2025) in merito alla frequenza di corse della Linea 1 che nella “fascia oraria unica dalle ore 6.00 alle ore 20.00” è di una corsa ogni 10 minuti; invece “dalle ore 20.00 a fine servizio” di 14 minuti. Precedentemente la frequenza delle corse era tuttavia di 8 minuti, o anche minore a volte. Negli orari di punta i convogli sono veri e propri carri bestiame e non è raro che vi siano discussioni tra gli stessi utenti, a causa dell’assenza di spazio, quando i passeggeri vogliono salire a bordo. Situazione ancora peggiore nei momenti di particolare presenza turistica, quando ad aumento di passeggeri si unisce anche la momentanea riduzione di personale a causa delle festività. In tali occasioni Napoli è costantemente impreparata e muoversi diventa un inferno, per tutti, compresi i residenti che poi sono coloro che devono scegliere chi votare alle elezioni comunali.
Degrado sempre più diffuso
Le stesse stazioni stanno vivendo un periodo di peggioramento evidente del degrado (perdite di acqua, scale mobili e ascensori guasti, sporcizia, puzza di urina), così come il decoro urbano. Sempre per restare in tema turismo, basta fare una passeggiata per le strade del centro per notare cestini non svuotati con sufficiente frequenza, marciapiedi occupati da decine di ambulanti che vendono merce contraffatta occupando spazio, rifiuti ingombranti e non abbandonati tra le impalcature dei lavori di ristrutturazione dei palazzi, i marmi restaurati e subito danneggiati della Galleria Umberto e così via.
Che fine fanno i soldi della tassa di soggiorno?
Se la normalità, anche per legge, dovrebbe essere quella di destinare il gettito della tassa di soggiorno per migliorare i servizi per i turisti e limitare i disagi per i residenti, l’impressione è che in realtà non venga fatto o non abbastanza. Eppure gli importi sono aumentati: per ogni notte, un visitatore paga da un minimo di 3 euro ad un massimo di 6 euro a notte. Gli ultimi dati parlano di 18,8 milioni di gettito (nel 2025 saranno di più), il cui impiego però resta un mistero.
Nel mese di luglio scorso fu Agostino Ingenito, presidente di Abbac (l’associazione di B&B, affittacamere e case vacanza) a sottolineare che “meno del 20% del gettito a livello nazionale viene effettivamente reinvestito in progetti legati al turismo. Il resto spesso finisce per tappare buchi di bilancio ordinari. Un paradosso, soprattutto in una città come Napoli, dove le criticità su pulizia, sicurezza, manutenzione dei siti storici e servizi di accoglienza sono sotto gli occhi di tutti“. Questo a dimostrazione che ombre e disservizi sono sotto gli occhi di tutti, sottolineati anche da chi avrebbe l’interesse esclusivo di romanzare il tema turismo. Insomma, ognuno si è accorto che c’è qualcosa che non va, eccetto a Palazzo San Giacomo.
