È sempre più disastro ANM: scale di via Cimarosa ancora guaste, il motivo è sconosciuto
Ott 27, 2025 - Redazione Vesuviolive
Vomero, scala mobile di via Cimarosa ferma
Ancora una volta ferme le scale mobili di via Cimarosa, l’ennesimo blocco nonostante i diversi interventi di manutenzione. A segnalare il disagio è Gennaro Capodanno, il quale ha evidenziato che i problemi maggiori riguardano “le due rampe di scale che si dipartono da via Scarlatti, arrivando nei pressi della stazione superiore della funicolare di Montesanto”, spesso bloccate e causa di notevoli disagi per chi deve raggiungere la zona alta del quartiere. Tra questi, anche anziani e massaie costrette a salire le faticose scale di piperno.
Disagi anche per i turisti diretti a San Martino
“Come se non bastasse – prosegue Capodanno – negli ultimi tempi si sono aggiunti anche i frequenti fermi della terza rampa di scale mobili, quella posta in via Cimarosa, a fianco della stazione superiore della funicolare Centrale, anch’essa molto utilizzata pure dai turisti che, arrivati in piazza Fuga, vogliono raggiungere l’area di San Martino”.
La situazione sta compromettendo anche la fruibilità turistica del quartiere collinare, meta di visitatori che desiderano ammirare i monumenti e il panorama di Napoli.
“Non si sa da cosa dipenda lo stop”
“Come oramai è prassi – puntualizza Capodanno – non è dato sapere da cosa sia determinato questo nuovo stop, dal momento che nel lapalissiano cartello apposto sui cancelli chiusi si legge semplicemente: ‘Impianto temporaneamente fuori servizio”.
Il presidente del Comitato sottolinea la totale assenza di informazioni ufficiali sulle cause del blocco: “Dunque non si rendono note le motivazioni della chiusura, vale a dire se si tratti di un guasto tecnico o di altra tipologia di problematiche dell’importante impianto di risalita. Si aggiunga, aspetto ancora più rilevante, che, proprio per mancanza d’informazioni al riguardo, nulla si sa anche sulla durata di quest’ennesimo disservizio. Aspetto che interessa molto di più alle migliaia di utenti che sono quotidianamente danneggiati dal fermo dell’impianto”.
Il sistema, inaugurato nell’ottobre del 2002 dopo due anni di lavori e un investimento di circa 4 miliardi di lire, avrebbe dovuto rappresentare un modello di efficienza. In realtà il suo funzionamento si è sino a oggi contraddistinto più per i periodi, a volte anche lunghi, durante i quali è rimasto chiuso al pubblico, che per i periodi durante i quali ha svolto regolare e continuo servizio.
