Prodotti ittici non tracciati e di dubbia provenienza: 300 kg sequestrati nel Napoletano e nel Beneventano

Immagine di repertorio


Continuano i controlli della Capitaneria di Porto di Torre del Greco. Nell’ambito del contrasto della pesca illegale (Operazione “Atlantide”), solo mese di dicembre, il personale della Guardia Costiera impegnato nei territori del Comuni di Torre del Greco, Portici, Ercolano, San Giorgio a Cremano e nella Provincia di Benevento, ha scoperto ben 18 illeciti per mancata tracciabilità ed etichettatura del prodotto ittico, per un importo totale di 30.000 euro e oltre 300 Kg di prodotto ittico di dubbia provenienza che è stato sequestrato.

CONTROLLI DELLA GUARDIA COSTIERA: PRODOTTI ITTICI SEQUESTRATI E VIOLAZIONI

I controlli sono aumentati da dopo la morte di Luca, un ragazzo di 15 anni che aveva mangiato sushi in un ristorante di Napoli. Nell’ambito delle consuete ed istituzionali attività di vigilanza e controllo a tutela dell’ecosistema marino e delle filiere ittiche, sotto il coordinamento della Direzione Marittima della Campania, la Guardia Costiera di Torre del Greco ha intercettato ed identificato, nel Porto, due soggetti che, muniti di elettropompe, erano intenti a prelevare acqua di mare per il riempimento di fusti trasportati con l’ausilio di un veicolo furgonato. L’operazione è il risultato di un’intensa e costante attività di monitoraggio e d’indagine degli ambiti portuali, avviata nel corso delle giornate precedenti. Ogni attività di prelievo illecito è stata così immediatamente interrotta dal personale della Guardia Costiera, intervenuto sul posto, con il sequestro di tutta l’attrezzatura utilizzata e l’applicazione della sanzione pecuniaria, prevista dal Codice della Navigazione, di circa 2.000 Euro a ciascun soggetto. La stessa acqua è stata poi rimessa nel bacino portuale.
Inoltre, con l’ausilio del personale della locale Polizia di Stato, è stato accertato che uno dei due furgoni utilizzati fosse già sottoposto a sequestro e, pertanto, l’autista è stato condotto presso il locale Commissariato, per i successivi accertamenti di rito.

Sembra che l’acqua di mare prelevata da porto, potesse essere verosimilmente impiegata, in maniera non conforme alle vigenti norme di settore, nella filiera della rivendita al dettaglio di prodotti ittici.
Al riguardo, la Guardia Costiera, soprattutto in questo periodo di festività, ricorda a tutti i consumatori che è assolutamente vietata l’aspersione, con qualsiasi tipo di acqua (e a maggior ragione con quella prelevata da un porto), dei molluschi bivalvi, che, vengono immessi sul mercato, ai fini del consumo umano, soltanto dopo aver subito un apposito trattamento presso un centro autorizzato di depurazione e/o previa stabulazione. È, parimenti, vietato l’utilizzo di acqua di mare per decongelare il prodotto ittico e addirittura rimetterlo in vendita come se fosse prodotto fresco.
L’attività di contrasto alla pesca illegale proseguirà anche nei prossimi giorni per garantire la salvaguardia delle specie ittiche e dell’ecosistema marino, nonché la tracciabilità del prodotto ittico in tutte le fasi della commercializzazione a garanzia e tutela del consumatore.


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