Torre Annunziata celebra la Madonna della Neve: fede, tradizione e identità


Una festa che intreccia fede, tradizione e identità: Torre Annunziata si raccoglie attorno alla Madonna della Neve, sua Patrona.

Ogni anno, il 5 agosto e il 22 ottobre, la città si rivolge all’effigie mariana custodita nella Basilica “Ave Gratia Plena”, in ricordo dei prodigi che hanno segnato la storia oplontina.

Dal miracolo alla tradizione: Madonna della Neve custode della città

Secondo la tradizione, tutto ebbe inizio il 5 agosto 1354, quando alcuni pescatori al largo dello scoglio di Rovigliano, trovarono una cassa misteriosa nelle loro reti.

All’interno, un’icona della Vergine con Bambino, dal volto bruno. Una disputa con i pescatori stabiesi rischiò di sottrarre il simulacro alla città, ma la leggenda narra che la Madonna volle manifestare la sua volontà restando a Torre Annunziata: un’apparizione miracolosa, con l’effigie ritrovata coperta di neve d’estate, fu interpretata come segno inequivocabile.

Il prodigio della Madonna della Neve: la lava che si arresta

La popolazione si affidò alla Madonna della Neve nei momenti drammatici della sua storia. Tra gli episodi più celebri, il miracolo del 22 ottobre 1822, quando un’imponente eruzione del Vesuvio minacciava di distruggere Torre Annunziata. La colata lavica, che scendeva con potenza verso la città, seminava terrore tra gli abitanti.

Secondo la tradizione, al passaggio della Madonna, la lava rallentò fino a fermarsi, risparmiando la città dalla distruzione. Da quel giorno, il 22 ottobre divenne una data incisa nella memoria collettiva degli oplontini, celebrata ancora oggi con solennità e riconoscenza.

Il legame della città con la sua Patrona

La festa della Madonna della Neve a Torre Annunziata si celebra in due momenti: il 5 agosto, con una processione a mare, in cui l’effigie viene imbarcata e seguita da decine di pescherecci. Il 22 ottobre, con una celebrazione votiva più sobria e raccolta, si ricorda il miracolo del 1822 quando la lava del Vesuvio si fermò al passaggio della Vergine, rinnovando ogni anno il legame di fede e gratitudine della comunità verso la sua Patrona.

Patrimonio di memoria, fede e identità collettiva

Il culto non è solo religioso, ma anche fortemente identitario. Le feste patronali coinvolgono migliaia di fedeli e cittadini, con processioni a terra e a mare, spettacoli, luminarie e momenti di rievocazione storica.

Una devozione che ha attraversato i secoli, trasformando la Madonna della Neve in simbolo di resilienza per un territorio che ha conosciuto distruzioni, eruzioni ed epidemie, ma che è sempre riuscito a rialzarsi.

Un patrimonio di fede, storia e memoria collettiva che continua a rinnovarsi ogni anno, quando il popolo oplontino affida alla Madonna la propria devozione e si lascia avvolgere dal suo affetto tenero e costante.

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