Torre del Greco, come è morto il giovane Pietro Spineto?


Spesso, nei momenti concitati, la notizia di un fatto efferato corre tra gli astanti, curiosi e soprattutto parenti. Corre a tal punto da esser completamente distorta, da un passaparola impazzito. E così è accaduto anche per la tristissima notte di ieri, durante la quale ha perso la vita il giovane Pietro Spineto.

Il fatto è accaduto ieri notte intorno alle 20, qualcuno dice intorno alle 22. Siamo nel pieno centro storico di Torre del Greco, precisamente nel Vicolo delle Bufale, tra Corso Umberto I e Via XX Settembre, ” ‘U Rio” per i torresi.

Vico delle Bufale - Torre del Greco

Google Maps

Cosa è davvero successo? Le prime notizie, date dai media online, parlavano di una esecuzione di camorra: il giovane, si diceva, era stato sparato alla tempia, così come si fa con i boss. Forse qualcuno aveva collegato la morte di Pietro con gli ultimi fatti di sangue, accaduti nell’hinterland napoletano. Ma la vita del giovane torrese non si sarebbe mai incrociata con i clan della zona. Il giovane era incensurato.

La seconda ipotesi si incentrava su di una lite che il ragazzo avrebbe avuto con dei coetanei. Una lite finita nel sangue. Ma il movente era sconosciuto: nessuno aveva nè visto nè sentito litigi o altro. Insomma nella notte il mistero sulla morte di Pietro Spineto non era stato ancora risolto.

Ed infine, come si apprende da giornali e dalle persone sul posto, Pietro, con un suo caro amico minorenne, avrebbe trovato una pistola nei paraggi delle loro abitazioni. Incuriositi dal ritrovamento dell’arma avrebbero iniziato a giocarci e la loro inesperienza nell’uso avrebbe fatto il resto. Una tragica fatalità, quindi, avrebbe strappato la vita al 18enne Pietro Spineto. Gli inquirenti hanno ascoltato l’amico di Pietro, costituitosi dopo l’accaduto. Ora sul minorenne torrese ci sarebbe l’accusa di omicidio colposo.

Cosa è davvero accaduto lo si saprà a giorni. Sta di fatto che le tre ipotesi denunciano un degrado dei centri cittadini, lasciati ed abbandonati dalle istituzioni, organizzati e controllati dai clan camorristici. Agguato di camorra, sparatoria per litigio o, come ormai è accreditato dai più, tragica fatalità: il determinatone comune è l’arma, sempre più presente nei nostri centri cittadini.

 


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