Corso Umberto, scontro in consiglio tra sindaco ed opposizione: quando potrebbe riaprire la strada

Consiglio comunale monotematico per la riapertura di Corso Umberto I a Torre del Greco


Corso Umberto I ancora chiuso dopo il crollo di un’ala della palazzina il 16 luglio 2023: rimpallo di responsabilità e lungaggini burocratiche, l’opposizione ha chiesto un consiglio comunale monotematico che si è tenuto oggi, 4 marzo 2025.

Corso Umberto I, un consiglio comunale per la riapertura

Un’aula consiliare gremita di cittadini, soprattutto residenti del rione San Gaetano, ha fatto da cornice al consiglio comunale monotematico convocato oggi per discutere della drammatica situazione di Corso Umberto I a Torre del Greco, chiuso al traffico dallo scorso 16 luglio, giorno del crollo che ha sconvolto la città.

A un anno e mezzo dall’evento, la crisi viabilistica, le difficoltà dei residenti prigionieri del loro stesso quartiere e il crollo del fatturato delle attività commerciali della zona – che si attesterebbe attorno al 60% – restano problemi urgenti.

Borriello: “Se il sindaco non può fare nulla non serve alla città”

Il dibattito si è acceso fin da subito, con le accuse mosse dal consigliere ed ex sindaco Ciro Borriello, primo firmatario della richiesta di consiglio straordinario: “Le condizioni di Corso Umberto fanno piangere il cuore. Un corpo che non si muove è destinato a morire”.

Durissime le parole dell’ex primo cittadino: “Il sindaco si è dimenticato di Corso Umberto ed un sindaco che si dimentica di una parte della città trincerandosi dietro a bugie non serve alla città. Un sindaco che non può fare niente non serve alla città”.

Langella: “I palazzi cadono per l’incuria dei proprietari”

Un’opposizione che, pur sostenendo compatta la necessità del consiglio monotematico, si presenta – se non spaccata – quantomeno a “due velocità”.

La linea dura di Borriello è stata condivisa negli interventi dei consiglieri Vito e Mele: quest’ultimo si è reso protagonista di un momento di tensione, portando in aula delle “chiacchiere” di Carnevale come provocazione, contestando la scelta di convocare il consiglio proprio in questa giornata semifestiva.

Il consigliere Luigi Mele, in aula con un vassoio di “chiacchiere”

Più concilianti, pur nella critica, le parole del consigliere Michele Langella, che ha riconosciuto i meriti iniziali dell’amministrazione: “Il sindaco è stato bravo in quella terribile giornata ad affrontare la situazione, quando l’amministrazione non si era ancora insediata”.

Abbiamo vissuto nella tribolata speranza che non ci fossero vittime. Ma oggi la città è ostaggio di questa situazione. Oggi non è tempo di fare polemica, è il tempo di dare risposte, non è il momento di steccati politici”. Ma Langella ha anche puntato il dito sulle responsabilità dei privati: “Se i palazzi cadono è per colpa dell’incuria dei proprietari”. Una linea più ‘morbida’, sposata anche dalla consigliera Pomposo.

Caldarola: “Il comune è stato di ‘manica larga’: si può contribuire alla sicurezza dei fabbricati con soldi pubblici”

Anche Luigi Caldarola, tra i promotori della seduta straordinaria, ha sottolineato l’aspetto sociale della vicenda: “Il problema è anche di disagio sociale, la città merita risposte. Per i contributi economici il Comune è stato anche di manica larga, ora serve una risposta”.

Ha inoltre evidenziato la necessità di azioni concrete, contestando in un certo senso l’assunto fatto proprio dall’attuale amministrazione che ha da sempre sottolineato la competenza dei proprietari immobiliari rispetto alla sicurezza degli edifici: “Ci sono gli strumenti per contribuire anche con fondi pubblici alla sicurezza degli stabili privati”.

Tra le proposte avanzate, quella proprio di Caldarola di istituire un tavolo permanente che coinvolga cittadini, tecnici, politici e rappresentanti della Procura per monitorare da vicino la situazione: richiesta poi arenatasi per motivi legati al regolamento del consiglio comunale sollevati dal presidente Gaetano Frulio.

Mennella risponde: “Mai vista tanta ignoranza, Borriello non sa nemmeno dove si trova corso Umberto”

Le risposte del sindaco Luigi Mennella non si sono fatte attendere. Attaccato duramente dall’opposizione, il primo cittadino ha replicato senza mezzi termini: “Non ho mai visto tanta ignoranza in una volta come stamattina. Borriello si è assentato dai lavori del consiglio, dalle commissioni, si è dedicato solo alle denunce nei miei confronti. Io nella zona di Corso Umberto ci sono nato, lui non sapeva nemmeno dove fosse Corso Umberto”.

Mennella ha poi difeso l’operato della sua amministrazione, respingendo le accuse di inazione: “È vergognoso usare il nome della Procura o addirittura portare in aula persone con difficoltà motorie per fare show politico. L’articolo uscito sul quotidiano “Il Mattino” che si chiama in causa per motivare un mio scarico di responsabilità è stato smentito e chi ha avuto modo di vedere il video lo conferma”.

Un anno e mezzo di burocrazia: tra due mesi (forse) la riapertura

Un lungo excursus sull’ultimo anno e mezzo di rinvii, responsabilità che sono rimpallate tra i proprietari degli appartamenti del palazzo crollato (tenuti per legge ad intervenire per i lavori di messa in sicurezza) e l’ente comunale che ha, dallo scorso novembre, potuto operare direttamente in danno ai primi per il ripristino dell’area.

Mennella ha infine rassicurato sulla conclusione dei lavori, spiegando che il progetto è stato rifatto seguendo alcune prescrizioni della Procura e che la riapertura della strada potrebbe avvenire – ma i condizionali usati dal sindaco sono stati tanti – entro due o tre mesi.

La seduta si è chiusa con la promessa, da entrambe le parti, di un monitoraggio attento nei prossimi mesi: la cittadinanza, compresi i tanti presenti in aula a Palazzo Baronale, ormai sfiniti dalla situazione di corso Umberto, resta in attesa di fatti concreti al netto delle questioni burocratiche. L’opposizione, intanto, ha fatto l’ennesimo nodo al fazzoletto.

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