Non credete all’asino che vola: Capriola non potrà più fare calcio a Torre del Greco. Perché


Nelle ultime settimane a Torre del Greco ha iniziato a serpeggiare una voce per cui il dirigente sportivo (come si autodefinisce) Ettore Capriola avrebbe ancora voce in capitolo sul futuro della Turris.

L’ipotesi, che si sta facendo largo tra i tifosi corallini in maniera preponderante, aveva fatto sorgere dubbi che abbiamo deciso di sciogliere definitivamente per chiarire quello che evidentemente neanche l’esclusione dal campionato di Serie C della società corallina era stata in grado di fare.

Ettore Capriola non potrà più fare calcio a Torre del Greco, in nessun caso. I motivi sono due, distribuiti in maniera egualitaria tra le due diverse possibilità che avrà la Turris per ripartire nella prossima stagione sportiva.

In questo momento la Sport and Leisure Srl, proprietaria della totalità delle quote della SS Turris Calcio Srl, ha la gestione di un club al quale è stato tolto il titolo definitivamente.

Immaginate di essere sfrattati di casa perché non pagate l’affitto. Il proprietario rientra in possesso dell’appartamento e cambia la serratura, ma voi avete ancora il mazzo di chiavi vecchie. Credereste di essere ancora gli inquilini di quelle mura?

Per farlo, abbiamo interpellato nell’ultima puntata di Turris Live, andata in onda mercoledì 9 aprile 2025 sui nostri canali Facebook e Youtube, l’avvocato Alessandro Gammieri, esperto in materia, che ha confermato la nostra ricostruzione in toto.

Primo caso, ripartenza dall’Eccellenza appellandosi all’articolo 52 comma 10 delle NOIF

Partiamo dal primo caso, ovvero quello che prevede la possibilità di far ripartire la Turris dal campionato di Eccellenza appellandosi all’articolo 52 comma 10 delle NOIF (Norme organizzative interne FIGC), comunemente conosciuto come la misura a salvaguardia delle città che rimangono senza calcio.

L’assunto principale e fondamentale è che questa norma può essere attivata esclusivamente dall’amministrazione comunale, ovvero dal sindaco. Nessun vecchio o futuro dirigente può decidere qualcosa in merito.

Nel momento in cui il primo cittadino farà richiesta (avrà tempo fino alla fine di giugno), la FIGC ‘restituirà’ un nuovo titolo nelle sue mani: sarà a quel punto lui, assieme ad una commissione scelta composta da figure specializzate, a valutare le proposte che arriveranno.

Attenzione: a Palazzo Baronale non potrà presentarsi nessuno che abbia ricoperto ruoli dirigenziali nelle vecchie gestioni dal 2020 ad oggi.

Letteralmente il comma recita così: “In caso di non ammissione […] il Presidente Federale […] potrà consentire alla città della società non ammessa di partecipare con una propria società ad un Campionato della LND, anche in soprannumero, purché la stessa società: non abbia soci e/o amministratori che abbiano ricoperto, negli ultimi 5 anni, il ruolo di socio, di amministratore e/o di dirigente con poteri di rappresentanza nell’ambito federale”.

In sintesi, se si dovesse ripartire appellandosi alle NOIF, Ettore Capriola dovrebbe dimostrare alla commissione federale e all’amministrazione di Torre del Greco di non essere stato né socio (è il presidente della Sport and Leisure Srl, proprietaria della totalità delle quote), né tantomeno dirigente con poteri di rappresentanza. Presentare poi un progetto pubblico con garanzie e ricevere infine l’approvazione.

Lasciamo a voi il giudizio sulla fattibilità della cosa.

Secondo caso, la fusione con un’altra società

Come tutti sappiamo, esiste un’altra soluzione per far ripartire la Turris. Neanche questa, però, prevede la possibilità per Ettore Capriola di avere potere decisionale: la fusione.

Nel caso in cui ci fosse una società interessata a trasferire il proprio titolo a Torre del Greco (ipotizziamo di Serie D), la proprietà dovrebbe proporre ad uno dei club della città che hanno militato negli ultimi anni in maniera continuativa nei campionati federali, una fusione, ripartendo dal campionato di livello più alto tra i due.

Le squadre coralline che ancora giocano sono Città di Torre del Greco e Leopardi Calcio, e militano entrambe in Prima Categoria. La vecchia Turris, essendo stata esclusa, non può fondersi con nessun altro.

Anche in questo caso, dunque, non esiste soluzione che lasci alcun potere nelle mani di Ettore Capriola.

Terzo caso, il SuperEnalotto

Esiste però un terzo caso, remoto ma possibile. Una soluzione praticabile da chiunque, anche dallo stesso Capriola.

Si potrebbe giocare al SuperEnalotto, facendo chiaramente attenzione a non cadere in dipendenza.

Le estrazioni settimanali sono tre: il martedì, il giovedì ed il sabato. Se si riuscisse a centrare il ‘6’ entro giugno, considerando l’importo medio dei Jackpot pregressi, si entrerebbe in possesso di un capitale utile ad acquisire la totalità delle quote della Juve Stabia.

Subito dopo si potrebbe proporre la fusione ad uno dei due club locali di cui sopra, che difficilmente rinuncerebbero alla possibilità, e riportare così il calcio a Torre del Greco.

Ma attenzione, perché sorgerebbe un altro problema: lo stadio Liguori potrebbe non essere a norma per la Serie B. A quel punto, ma prendetela con le pinze (è solo una probabilità), si potrebbe chiedere di andare a giocare al Maradona.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI