Il Miracolo delle Rose: Torre del Greco celebra Santa Rita con devozione

L'omaggio delle rose a Santa Rita, Torre del Greco


Torre del Greco rinnova, come ogni anno, il suo profondo legame con Santa Rita da Cascia: la “Santa degli Impossibili“: in occasione della sua festa diventa cardine la tradizione del dono delle rose, simbolo di fede, miracolo e speranza.

Così, nei cuori dei fedeli torresi il 22 maggio diventa un giorno ricco di emozione autentica e senza tempo.

La festa di Santa Rita a Torre del Greco e l’omaggio della rosa

Il programma liturgico è ricco di celebrazioni religiose a partire dal triduo di preparazione del 19, 20 e 21 maggio. Giovedì 22 maggio invece è la Giornata della Festa con Sante Messe fino ad arrivare alla benedizione delle Rose presso la Chiesa di Santa Rita a Corso Avezzana 27, con la celebrazione Eucaristica insieme alla comunità parrocchiale della SS. Annunziata.

L’omaggio delle rose a Santa Rita, Torre del Greco

Tutto si conclude venerdì 23 Maggio con la Festa Liturgica di Santa Giovanna Antida e successivamente i fedeli possono ritirare i petali delle rose benedette, simbolo di fede e profonda devozione.

Le tradizioni del 22 maggio a Torre del Greco

Il 22 maggio, data della Festa liturgica, Torre del Greco si colora di devozione e di rose, fiore emblematico legato ai miracoli e alla vita di Santa Rita. Molti torresi si recano in chiesa, portando con sé rose da benedire, gesto che unisce tradizione e speranza.

Le celebrazioni, che culminano con la Santa Messa, sono un momento sentito dalla comunità, che da generazioni affida a Santa Rita le proprie preghiere nei momenti di dolore o difficoltà. Durante la festa, Torre del Greco si trasforma in un luogo di profonda devozione e partecipazione collettiva.

Santa Rita Torre del Greco corso avezzana
La festa di Santa Rita in Corso Avezzana, Torre del Greco – 22 maggio 2025

Si tratta di una tradizione religiosa molto sentita, che ogni anno si rinnova con grande entusiasmo. Tutti i torresi, in segno di fede e riconoscenza, donano una rosa alla santa, rendendo omaggio alla sua figura. In questa giornata speciale, Corso Avezzana (una “piccola” ma storica via del centro cittadino) si trasforma in una suggestiva strada fiorita, gremita di fedeli che creano un’atmosfera suggestiva di profumi e colori.

Biografia di Santa Rita

Chi è Santa Rita ? Parte della vita di Santa Rita risulta oscura dal punto di vista della documentazione storica. La prima ricostruzione agiografica risale al 1610, ad opera di padre Agostino Cavallucci.

Rita nacque nel 1381, a Roccaporena, circa cinque chilometri da Cascia, provincia di Perugia. I genitori, proprietari di terreni agricoli e profondi religiosi, indirizzarono la figlia verso il matrimonio.

Rita sposò Paolo di Ferdinando di Mancino, ufficiale della guarnigione di Collegiacone, uomo orgoglioso ed irruente, appartenente alla fazione ghibellina. Le nozze si tennero nella chiesetta di San Montano a Roccaporena. Nacquero due figli: Giangiacomo Antonio e Paolo Maria.

Perdonò gli assassini di suo marito

Dopo alcuni anni di matrimonio, Paolo Mancini venne ucciso, forse dai suoi ex-compagni, a causa di accuse di tradimento. Rita non serbò odio, ma perdonò gli assassini. I due figli, da lì a breve, morirono di malattia.

Santa Rita Torre del Greco (2)
L’immagine venerata di Santa Rita

Si narra che la Santa, con cuore colmo di fede, implorò Dio di accogliere i suoi figli in Cielo, così da non farli macchiare del sangue di coloro che avevano ucciso il padre. Con tenacia, fede incrollabile e instancabile preghiera, Rita riuscì a toccare i cuori della famiglia del marito, persuadendoli ad abbandonare ogni desiderio di vendetta. Riconciliò i Mancini con le fazioni degli assassini, trasformando l’odio in perdono e la discordia in pace.

Santa Rita e la vita monacale

Rita decise di prendere i voti ed entrare nel monastero agostiniano di Santa Maria Maddalena, a Cascia.
Durante i quarant’anni di vita monacale, Rita si affidò alla preghiera, penitenze e digiuni. La Santa si dedicò con amore e compassione ai poveri e agli ammalati, offrendo loro conforto, cura e speranza nei momenti di maggiore bisogno.

Il miracolo della rosa: simbolo escatologico e mariano

Perchè Santa Rita viene ricordata come la “Santa delle Rose“? La risposta è emozionante e ricca di fede. Rita trascorse l’ultimo periodo della sua vita costretta a letto dalla malattia, ma sempre viva nello spirito.

Nell’inverno gelido che precedette la sua morte, chiese alla cugina di recarsi nel suo orto a Roccaporena per raccogliere una rosa e due fichi. La richiesta parve insensata: la terra era coperta di neve e nessun fiore poteva sbocciare in quel gelo.

Eppure, giunta sul posto, la donna trovò una rosa rossa, fiorita tra la brina e due fichi maturi: un prodigio che lasciò tutti senza parole. La rosa divenne simbolo della purezza, speranza e grazia divina. I fedeli la interpretarono come segno della pace raggiunta dall’anima del marito e dei figli di Rita, per i quali lei aveva tanto pregato e sofferto.

Quel prodigio impresse per sempre la santità di Rita nel cuore del popolo e le rose divennero il segno eterno della sua intercessione celeste e dell’amore che trionfa sul dolore, trasformando la sofferenza in grazia. Donare una rosa a Santa Rita non è solo un omaggio: è una preghiera silenziosa, confessione di fede e un atto di speranza.

Il miracolo della spina

La sera del Venerdì Santo del 1432, Rita torna in Convento profondamente turbata. Sentì un predicatore rievocare le sofferenze della morte di Gesù e così la Santa chiese al Signore di condividere almeno in parte la sua sofferenza.

Santa Rita viene trafitta da una delle spine della corona di Cristo, che la colpisce alla fronte. Un dolore senza fine che porterà per 15 anni come sigillo di amore. Da qui santa Rita è diventata la Santa della “spina” e della “rosa”.

La morte di Santa Rita: un passaggio di luce e rinascita

Si racconta che prima della morte, la Santa ebbe la visione di Gesù e della Vergine Maria che la invitavano in Paradiso. Una consorella vide la sua anima salire al cielo accompagnata dagli angeli e contemporaneamente le campane della chiesa si misero a suonare da sole.

Inoltre, la tradizione racconta, che apparvero api bianche sulla sua culla e api nere sul suo letto di morte. Sulla base di queste storie, le api, le rose e la spina sono diventati gli attributi iconografici più frequenti della Santa.

La monaca agostiniana si spense la notte del 22 maggio 1447 ed è venerata come la “Santa degli Impossibili”, amata per la sua vicinanza ai sofferenti e ai bisognosi.

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