Inaugurato a San Giuseppe alle Paludi il murales della legalità: “Un’arma contro la rassegnazione”

Un murale per la legalità a San Giuseppe alle Paludi - foto: Maria Santissima dei Nodi


Inaugurato il murales della legalità a San Giuseppe alle Paludi, a Torre del Greco: partecipatissima cerimonia con le autorità civili, il cardinal Battaglia e la fanfara dei Carabinieri.

A San Giuseppe alle Paludi nasce un murales per la legalità

Un’esplosione di bellezza e memoria nel cuore di San Giuseppe alle Paludi. È stato inaugurato domenica 1 giugno, con una cerimonia solenne e partecipata, il Murale della Legalità: un’opera fortemente voluta dal parroco don Daniele Izzo e realizzata su una parete di fronte alla parrocchia, per raccontare il valore della giustizia attraverso i volti di chi ha lottato fino all’ultimo respiro.

“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà” – campeggia così la frase di Peppino Impastato, giovane giornalista ucciso dalla mafia, ad accompagnare le immagini di Giovanni Paolo II, Giovanni Falcone, Carlo Alberto Dalla Chiesa, don Peppe Diana, e dei giovanissimi torresi Giovanni Guarino e Giovanbattista Cutolo che hanno lasciato troppo presto questo mondo per mano dei frutti di una cultura criminale. Accanto, una panchina simbolica: un invito a sedersi, riflettere e tramandare.

Nel quartiere mare la Fanfara dei Carabinieri

L’inaugurazione si è aperta con la sfilata del 10° Reggimento Fanfara dei Carabinieri, che ha attraversato il quartiere da Largo Gabella del Pesce fino alla chiesa.

Alle 10:45, il momento più atteso: la scopertura dell’opera e la benedizione da parte del cardinale Domenico Battaglia, Arcivescovo Metropolita di Napoli, alla presenza del sindaco Luigi Mennella, del vicesindaco Michele Polese, della vicepresidente del consiglio regionale Loredana Raia, del presidente del consiglio comunale Gaetano Frulio e di numerosi rappresentanti delle forze dell’ordine.

La mattinata si è conclusa con la celebrazione eucaristica presieduta dallo stesso cardinale Battaglia, in un clima di raccoglimento, memoria e speranza. Un murale, ma anche un presidio di coscienza: perché ricordare è il primo passo per resistere e combattere verso il cambiamento.

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