Guerra in Palestina, Torre del Greco unita contro il genocidio mentre la politica si divide
Giu 16, 2025 - Giuseppe Mennella
L'incontro a Palazzo Baronale sulla Palestina
Si è tenuto a Palazzo Baronale l’incontro sulla Palestina di sabato 14 giugno, nel cuore della vita politica di Torre del Greco: ma sul tema sono proprio le forze politiche a perdersi in “distinguo” mentre il mondo scivola drammaticamente verso il disastro.
Guerra e pace in Palestina, incontro a Palazzo Baronale
La Sala Consiliare di Palazzo Baronale, sabato 14 giugno, era gremita. Un pubblico numeroso, attento, scosso.
L’iniziativa “Guerra e Pace in Palestina”, promossa dal Movimento 5 Stelle con il supporto delle istituzioni locali, ha acceso i riflettori su una delle tragedie umanitarie più gravi del nostro tempo: il genocidio in corso a Gaza.
Un evento toccante, con testimonianze dirette, analisi storiche e giuridiche, voci che hanno raccontato l’orrore dell’assedio e la complicità dell’Occidente.
Genocidio, le testimonianze dal Medioriente
Tra i momenti più intensi, l’intervento dell’eurodeputato Danilo Della Valle, che ha portato in sala immagini e parole dai suoi viaggi al valico di Rafah: aiuti umanitari bloccati, donne e bambini prigionieri della fame, fosse comuni riemerse tra le macerie.
A chiudere, la testimonianza struggente di Souzanne Fatayer, della Comunità Palestinese della Campania, che ha parlato di un’umanità ormai cancellata sotto le bombe.
Ma se la sala era unita dal dolore, fuori dall’aula – e tra le stesse forze che animano la politica cittadina – è emerso un dissenso tutt’altro che marginale.
Potere al Popolo partecipa ma contesta: “Opportunisti”
A sollevarlo è stato Potere al Popolo! Torre del Greco, che pure ha partecipato all’iniziativa con una propria delegazione. Durissime le loro parole: “Va in scena il solito opportunismo del Consiglio comunale”, si legge.
Pap accusa il M5S e i promotori dell’evento di trasformismo politico, di usare la tragedia palestinese per fini elettorali, e ricorda come solo un anno fa lo stesso Consiglio respingeva l’Ordine del Giorno presentato da loro per la condanna dell’entità sionista.
Pap rimprovera all’iniziativa un silenzio assordante sull’attacco israeliano a Teheran della notte precedente e una solidarietà “a metà”, fatta di bandiere arcobaleno ma senza il coraggio di sventolare quella palestinese. Una critica feroce, che chiama in causa anche le posizioni ambigue del M5S sulla guerra in Ucraina.
La politica dovrebbe interpretare il presente: se non ora, quando?
Il risultato è un paradosso: su un tema che dovrebbe unire, come il diritto all’autodeterminazione dei popoli e la condanna di ogni crimine di guerra, si consuma l’ennesima frattura tra due forze che pure si riconoscono, almeno nei valori fondanti, nei valori dell’antimperialismo.
La cittadinanza osserva e partecipa, ma il fronte politico si spacca: proprio quando interpretare il presente diventa difficile dovrebbe entrare in gioco la politica, quella vera.
Offrendosi da tramite, da divulgatore, da interprete di un mondo frammentario e complesso come quello contemporaneo in cui è veramente complicato stare con tutti e due i piedi da una sola parte, sempre e per sempre.
A sinistra i “distinguo”, a destra il silenzio
Dove per “politica”, in questa delicata fase, si devono intendere solo ed esclusivamente le realtà a sinistra dell’arco consiliare mentre da destra rimbomba un assordante silenzio in linea con i diktat che arrivano da Roma dove la prima donna, madre e cristiana alla Presidenza del Consiglio, appoggia a piene mani il governo israeliano che spara ai bambini in fila per il pane.
E mentre a Gaza si continua a morire, a Torre del Greco la solidarietà rischia di diventare terreno di scontro più che di unità.