Campania gialla, Sallusti inventa: “Stato e Regione sotto il ricatto della camorra”


Un’opinione del tutto campata in aria e senza alcun tipo di prova a supporto di quanto viene detto. Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, nel suo editoriale di ieri ha scritto: “Mi riferisco per esempio al dubbio che in Campania non siano più nelle mani né dello Stato, né del governatore Vincenzo De Luca. Di giorno in giorno la decisione di classificare quella Regione a un livello di rischio più alto dell’attuale, come non i parametri ufficiali ma i fatti reali imporrebbero”.

C’è qualcuno che ha paura? “Lo Stato della Regione non credo proprio. E allora viene il dubbio che Stato e Regione siano sotto il ricatto della camorra, che non vede di buon occhio un lockdown che nuocerebbe ai suoi affari”.

Che la situazione della Campania sia oggettivamente complicata e necessiti di chiarimenti è palese, ma voler inserire a tutti i costi la camorra, solo perché si parla di Napoli e di Campania, è fuori da ogni logica. Un’insinuazione gravissima perché non supportata da elementi di fatto, una chiacchiera da bar che non dovrebbe comparire su un giornale, il cui scopo è quello di fare informazione. Che informazione è questa?

Non dobbiamo poi dimenticare quanto veniva detto in primavera, quando qualcuno affermava che la camorra trovava giovamento dal lockdown generalizzato perché in tal modo rafforzava la pratica dell’usura (cosa vera) e, distribuendo spese alle famiglie in difficoltà, di fatto si assicurava la loro fedeltà, circostanza poi smentita. Insomma, qualsiasi cosa avvenga a Napoli viene ricondotta alla criminalità organizzata “perché così deve essere”. Allora alla camorra conviene il lockdown oppure no? Mettetevi d’accordo, per favore.


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