Qualcuno abbracci il sergente Garcia. Squadra e allenatore sembrano su due pianeti diversi


La vittoria contro lo Sporting Clube de Braga era necessaria per rinfrancare le ambizioni della piazza, fortemente preoccupata non tanto per i risultati, quanto per le scarse idee di gioco dimostrate nelle ultime uscite. L’hashtag #GarciaOut è diventato un vero e proprio moto popolare negli ultimi giorni: il tecnico franco spagnolo non ha convinto neanche nelle ultime dichiarazioni pubbliche, lasciando quel senso di spaesamento nei tifosi azzurri, il cui palato si è decisamente raffinato negli ultimi anni. Vittoria doveva essere e vittoria è stata, dicevamo: il palo di Pizzi al 94′ contro cui si sono infranti i sogni di rimonta dei padroni di casa può assumere il sapore dolce della svolta in questo turbolento inizio di stagione.

Il rapporto tra l’allenatore della Società Sportiva Calcio Napoli Rudi Garcia e la squadra sembra già essere arrivato al capolinea

E pensare che nei 45′ iniziali era stato proprio il Calcio Napoli a chiedere lumi alla dea bendata di tutti quei legni colpiti. Il vento è cambiato emblematicamente nel finale dei due tempi: nel primo, quando Giovanni Di Lorenzo ha colpito in maniera sporca una palla spizzata da Victor Osimhen infilandola imparabilmente all’incrocio dei pali, nel secondo, quando dopo pochi secondi dal pareggio del Braga, Piotr Zielinski ha trovato la deviazione da tre punti scagliando con forza il pallone della rabbia al centro dell’area avversaria. Quel palo che vibra ancora a un soffio dal fischio finale è stato il cioccolatino della buona notte.

Rimane adesso da capire quanto la squadra sia davvero con l’allenatore, e quanto i suoi stravolgimenti a volte incomprensibili abbiano invece già segnato il rapporto con il gruppo. Il capitano nell’intervista post partita ai microfoni di Sky Sport è stato sibillino, quando a domanda precisa sul legame della squadra con il tecnico ha risposto così: “La squadra pensa solo ad allenarsi bene durante la settimana, non ascoltiamo le chiacchiere che vengono da fuori”. Un modo elegante per dribblare una domanda che a quanto sembra appare già scomoda dopo sole cinque partite ufficiali disputate. Come sempre il campo restituirà la verità, e le due trasferte di Bologna e Udine che aspettano la Società Sportiva Calcio Napoli in soli tre giorni saranno già decisive in tal senso.


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