Inchiesta Ultras Inter, clamorosa testimonianza: “Lukaku mi regalò un orologio”


Un nuovo capitolo si aggiunge alla complessa inchiesta che sta scuotendo il mondo del tifo organizzato dell’Inter, portando alla luce intrecci tra ultras, società e persino giocatori.

Tra i nomi emersi negli ultimi sviluppi c’è quello di Romelu Lukaku, l’ex centravanti nerazzurro, oggi al Napoli, che avrebbe avuto un ruolo inatteso in questa vicenda.

Caso Ultras Inter, Beretta: “Lukaku mi regalò un orologio”

A rivelarlo è Andrea Beretta, ex capo della Curva Nord interista, diventato collaboratore di giustizia dopo l’arresto per l’omicidio di Antonio Bellocco, esponente della ‘ndrangheta calabrese, avvenuto il 4 settembre 2024.

Le sue dichiarazioni, rese durante un interrogatorio al pubblico ministero Paolo Storari il 18 febbraio 2025, stanno facendo discutere tifosi e addetti ai lavori.

L’orologio di Lukaku: un regalo simbolico

Secondo quanto riferito da Beretta, nel 2021, anno del diciannovesimo scudetto dell’Inter sotto la guida di Antonio Conte, Romelu Lukaku avrebbe regalato un orologio di valore non solo a compagni di squadra e staff, ma anche a lui, allora leader della Curva Nord.

“Lukaku ha fatto fare questi orologi per tutta la squadra, i compagni, lo staff… e uno me l’ha regalato. A me e basta”, ha dichiarato Beretta, come riportato dal Corriere della Sera.

Il gesto, apparentemente un segno di riconoscenza o amicizia, assume contorni problematici alla luce delle norme sportive, che vietano ai tesserati di intrattenere rapporti diretti con ultras, soprattutto se colpiti da Daspo, come lo era Beretta all’epoca.

L’ex ultras ha raccontato di aver conosciuto Lukaku personalmente, descrivendo una “sorta di amicizia” nata tra i due. “Avevo rapporti diretti, andai a prenderlo quando è arrivato… gli avevo fatto fare anche il murales a San Siro”, ha aggiunto, riferendosi a un’opera realizzata nei pressi dello stadio per celebrare il bomber belga.

Questo legame, che va oltre il semplice contatto tifoso-giocatore, solleva interrogativi sulla permeabilità tra il mondo del calcio professionistico e quello del tifo organizzato, un tema centrale nell’inchiesta “Doppia Curva” condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano.


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