Tiramisù: storia e ricetta di un dolce tramandato dalle nonne


Ogni giorno, specialmente in quelli di festa, sulle nostre tavole siamo soliti portare piatti e dolci di ogni genere, pietanze che ci vengono tramandate da mamme, nonne e parenti affini, da tempo ormai e che noi stessi amiamo riproporre non trascurando mai la magia della tradizione unita al gusto.

Sono innumerevoli le ricette meridionali che amiamo riportare in tavola e riproporre ogni volta, eppure c’è un dolce che pur non appartenendo alla nostra storia, arricchisce le nostre feste accontentando i più golosi. Avete capito di cosa stiamo parlando? Ovviamente del Tiramisù!

Se volessimo chiamarlo correttamente, facendo riferimento a quelle che secondo il portale lacucinaitaliana.it, sono le sue origini, dovremmo chiamarlo “tirame sù“, così come veniva chiamato a Treviso, città a cui alcuni attribuiscono il merito della nascita di questo dolce. Secondo questa prima ipotesi infatti, il dolce nasce da una rivisitazione di quello che era lo “sbatudin“, un dolce povero ma ricco di energia, a base di tuorlo d’uovo e zucchero, quello oggi meglio conosciuto come “uovo a zabaione”.

Lo sbatudin, fu inserito in un libro di ricette dell’attore, regista e gastronomo Giuseppe Maffioli, pubblicato a fine anni 60, dove veniva spiegata l’usanza veneta di consumarlo insieme con panna montata e biscotti secchi. Solo nel 1970 però dallo sbatidin viene fuori il dolce meraviglioso che lo stesso Maffioli, in seguito presenterà su di una rivista culinaria nel 1981, in cui parlerà di questa prelibatezza trevigiana, il Tiramisù, proposto per la prima volta in un ristorante da Loly Linguanotto, cuoco pasticcere che dopo una breve esperienza in Germania, torna in Italia prendendosi il merito e l’onore di divulgare la bontà del Tiramisù, così chiamato per far riferimento ad un cibo particolarmente sostanzioso, capace di mettere in forze chiunque, un dolce sostanzialmente molto simile ad una zuppa inglese bagnata al caffè.

A contrapporsi in parte a questa teoria sulle origini di questo dolce, c’è invece la storia che narra origini ben diverse e da attribuire alla città di Siena, verso la fine del XVII secolo, quando Granduca di Toscana, Cosimo III de’ Medici, andò in visita alla città.

Proprio in suo onore, fu pensato di ideare un dolce che fu appunto battezzato come “zuppa del duca”, per omaggiare la golosità di Cosimo III de’ Medici, che apprezzò notevolmente quanto gli fu offerto, tanto che alla sua partenza per far ritorno a Firenze, portò con lui la ricetta che ben presto fu apprezzata da intellettuali e artisti.

La ricetta di questo meraviglioso dolce, divenne talmente famosa, tanto da oltrepassare i confini del granducato, ed arrivare anche a Treviso e Venezia, dove fu accolta con giubilo dai cortigiani che ne riconobbero addirittura proprietà afrodisiache ed eccitanti, così da divenire una consueta abitudine consumarne una notevole porzione, prima di eventuali incontri amorosi e cambiando così il nome da “zuppa del duca” a “tiramisù”.

Preparare questo dolce è di una semplicità assoluta, vediamo insieme cosa occorre.

-Ingredienti:

  • 500 g di mascarpone
  • 80 g di zucchero
  • 4 uova
  • 250 g di savoiardi
  • 1 tazza di caffè
  • 1 bicchiere di Marsala (se preferite)
  • cacao amaro in polvere q.b.

-Procedimento:

Per prima cosa, separare i tuorli dagli albumi. Montare i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso.

Lasciare il mascarpone a temperatura ambiente e poi lavorarlo con un cucchiaio di legno fino a stemperarlo e renderlo cremoso. Aggiungere il composto di uova e zucchero e mescolare amalgamando bene tutti gli ingredienti.

Montare gli albumi, precedentemente messi da parte, a neve e poi aggiungerli alla crema di mascarpone e tuorli, incorporandoli con delicatezza.

A questo punto, disporre in una tortiera, un primo strato di savoiardi bagnati pochi secondi nel caffè diluito con un bicchiere d’acqua (a cui a piacere potrete aggiungere 1 bicchiere di Marsala), e poi ricoprirli con la crema al mascarpone.

Una volta livellato il primo strato di crema, ripetere l’operazione con altri savoiardi e poi ancora con la crema. A questo punto, spolverare la superficie del dolce con abbondante cacao amaro in polvere e poi riporre in frigo per almeno sei ore prima di consumare il tiramisù.

Consiglio: le uova se non sono freschissime conviene pastorizzarle oppure mescolare il Marsala bollente alle uova per sterilizzarle.


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