Gli Ndunderi, la pasta di Minori dalla ricetta segreta: ecco come farla in casa
Mar 16, 2017 - Francesca Andreoli
Foto di tanooki89
La costiera amalfitana non delude sotto nessun punto di vista: oltre ai paesaggi mozzafiato e al meraviglioso mare, non manca la buona cucina, apprezzata da ogni palato.
A Minori, proprio in costiera, la tradizione gastronomica è molto antica e vanta di un piatto, gli ndunderi, che è richiesto da tutti i turisti, che si recano sul luogo non solo per godere dello splendido mare, ma anche per poter assaggiare questa prelibatezza: uno speciale tipo di pasta, lavorato con un metodo segreto.
Nella nostra regione il comune di Gragnano detiene il titolo, riconosciuto a livello europeo, di “Città della Pasta”, ma pochi sono a conoscenza che furono proprio i pastai di Minori a giungere, nel ‘700, nell’odierna Gragnano e a iniziare il culto della lavorazione del grano.
L’origine degli “ndunderi” è antichissima, difatti i pastai di Minori si ispirarono alle “palline latine”, cibo di epoca romana, formate dalla “farina caseata”, ovvero da farro e latte cagliato.
Oggi, la variante degli ndunderi prevede, anziché farro, farina, ricotta, uova, formaggio di vacca, sale e pepe, noce moscata.
La lavorazione avviene rigorosamente a mano, e non è raro che essa possa avvenire in casa, dove la lavorazione degli ndunderi è tramandata di generazione in generazione. Similmente alla lavorazione degli gnocchi, quella della pasta di Minori consiste nel prolungare un cordone d’impasto per poi tagliarlo a tocchetti e passarli successivamente lungo una grattugia, dopo aver conferito loro, con una leggera pressione, una forma ricurva. La salsa che accompagna solitamente questa pasta deliziosa è il ragù di carne, ma gli ndunderi si sposano perfettamente con qualsiasi tipo di condimento. Riconosciuti dall’Unesco come una delle prime paste alimentari, essi sono un alimento tipico preparato durante la festa del patrono di Minori, santa Trofimena, che si festeggia tre volte l’anno, e in occasione del “Gusta Minori”, evento culturale e gastronomico nato nel 1996, allo scopo di promuovere l’arte, la cultura, la gastronomia di qualità e le tipicità locali, nonché produzione di spettacoli, con musiche e testi originali di persone del posto.
Sulla spinta dei numerosi consensi e dei successi conquistati nel corso degli anni, il Gusta Minori rappresenta la perfetta combinazione tra spettacolo e degustazione di appetitosi prodotti tipici, tra cui, per l’appunto, gli ndunderi.
Proprio per il successo di questa manifestazione, la cittadina si è autoproclamata “Città del gusto”, durante un Consiglio comunale pubblico e solenne tenutosi il 9 giugno 2002, alla presenza del Premio Nobel Dereck Walcott, che in quella sede fu anche proclamato cittadino onorario.
Insomma, per chi vuole trascorrere la vacanza ideale, il cui filo conduttore è l’arte, in tutte le sue forme, anche gastronomica, non resta che recarsi a Minori, dove l’ospite riesce a cibare la mente e gli occhi e scoprire la buona tavola e il buon vino.
Nel frattempo, nell’attesa dell’estate, vi riportiamo la ricetta degli ndunderi, per poterli fare nelle vostre case:
Ingredienti per quattro persone:
ricotta vaccina: 250 g;
farina: 200 g:
tre tuorli;
pecorino grattugiato: 15 g
noce moscata qb;
sale & pepe qb;
Lavorare tutti gli ingredienti, fino a formare una palla liscia ed omogenea, che farete riposare un’ora in un luogo fresco e asciutto.
Sagomare l’impasto in modo da formare un cordone e tagliarlo a tocchetti, che verranno pressati su una grattugia per conferirgli quella caratteristica “zigrinatura”.
Cuocere in acqua bollente e salata per 15 minuti e poi scolare.
Il condimento privilegiato per gli ndunderi è il ragù di carne, ma va bene qualsiasi voi preferiate.
Dopo aver lasciato insaporire gli ndunderi con il sugo che più vi piace, distribuire il tutto in 4 cocotte e coprire con parmigiano, fettine di scamorza e un filo d’olio di oliva.
Passare in forno caldo a 200° per 5 minuti e servitevi pure.