Riapre dopo 35 anni Santa Luciella, chiesa del teschio con orecchie: orari per visitarla


E’ stata chiusa per 35 lunghi anni, abbandonata a sé stessa. L’ultimo colpo le è stato inflitto nel 1980 col terremoto.

Dal 5 aprile però la chiesa di Santa Luciella, posta tra San Biagio dei Librai e San Gregorio Armeno, tornerà ad essere visitata da turisti e cittadini. Il progetto è stato fortemente voluto dall’associazione “Respiriamo Arte” e grazie ad un progetto di crowdfunding e di donazioni elargite dal Pio Monte di Misericordia i lavori hanno permesso la messa in sicurezza del sito.

Già nel 2013, “Respiriamo Arte”, fondata da Massimo Faella, Francesca Licata, Marcello Peluso, Angela Rogliani e Simona Trudi aveva contribuito a riaprire un’altra chiesa nel centro storico di Napoli, quella dei santi Filippo e Giacomo.

La chiesa aprirà al pubblico venerdì 5 aprile dalle ore 15 alle ore 18, poi sarà visitabile ogni Venerdì, Sabato, Domenica, Festivi e aperture straordinarie dalle ore 10:30 alle 18:00, visite guidate ogni 45 minuti. Il costo del biglietto è di 4 euro, i proventi saranno devoluti per la raccolta fondi. La prenotazione è obbligatoria: 3314209045 – respiriamoarte@gmail.com.

La chiesa di Santa Luciella ai Librai fu fondata da Bartolomeo Di Capua nel 1327 e divenne luogo di culto per la Corporazione dei Pipernieri, Frabbicatori e Tagliamonti. Proprio a Santa Lucia affidavano la protezione della vista, messa a rischio dal proprio mestiere. Nei sotterranei della chiesa è custodito inoltre il celebre Teschio con le Orecchie, da cui i napoletani, fino all’inizio ‘900, si recavano per rivolgergli le proprie preghiere, nella speranza che le portasse direttamente nell’aldilà: un messaggero tra il mondo dei vivi e dei morti.

E’ situata nel cuore del centro antico di Napoli, nel vicolo che ai tempi dell’antica Roma chiamavano “vicus Cornelianus” (oggi vico Santa Luciella) che collega San Biagio dei Librai a San Gregorio Armeno. Nel XVIII sec. fu oggetto di un grosso restauro e nel 1748 divenne sede dell’Arciconfraternita dell’Immacolata Concezione SS. Gioacchino e Carlo Borromeo. La denominazione “Luciella” fu adottata per distinguerla dalla Chiesa di Santa Lucia a Mare in cui gli artigiani della pietra non furono accolti.

Il progetto di crowdfunding ha avuto come obiettivo la messa in sicurezza dell’edificio al fine di renderlo accessibile e creare un percorso che permetta di visitare la chiesa e il suo ipogeo e raggiungere l’attrazione principale ossia il teschio con le orecchie.

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