Carlo Croccolo l’attore napoletano che fece innamorare Marilyn Monroe 


Correva l’anno 1961, l’attore napoletano Carlo Croccolo è in America per cercare lavoro. L’invito casuale ad una festa a Los Angeles e da qui l’inizio di una storia d’amore con la più bella e desiderata star di Hollywood, Marilyn Monroe. È stato lo stesso Croccolo qualche anno fa a raccontare della storia d’amore con la bella Marilyn Monroe al settimanale Tv Sorrisi e Canzoni. Una storia d’amore nascosta per anni a causa dei numerosi problemi di salute che in quel periodo affliggevano l’attrice, appena uscita da una casa di cura a causa di una grave depressione.

Una relazione intensa e dolorosa durata tre mesi. Carlo Croccolo aveva conquistato il cuore della Monroe, un cuore che era stato di uomini del calibro di Arthur Miller e Yves Montand. Il flirt ebbe luogo un anno prima della morte dell’attrice, che attraversava il periodo buio della sua vita, che l’avrebbe poi condotta alla tragica fine nel 1962.

Le dichiarazioni a Tv Sorrisi e Canzoni.

A Tv Sorrisi e Canzoni l’attore napoletano racconta: “La relazione mi danneggiò anche un po’ perché nel ’61, un anno prima della sua morte, Marilyn non era più ben vista nell’ambiente. Hollywood insomma l’aveva scaricata. Comunque, riuscii a resistere poco. Perché era impossibile starle dietro, seguirla nelle sue follie. Per nulla beveva e scompariva per giorni con qualcuno. Così, quando finii i soldi e capii che nel suo inferno sarei caduto anch’io, presi il primo aereo per l’Italia”.

Croccolo che per anni è stato la storica spalla di Totò, rivela quindi anche particolari dolorosi della vita dell’attrice più sexy d’America. Un ritratto di una donna tanto bella quanto fragile, immersa in una vita fatta di droghe, di eccitanti, di alcol e di depressione. Croccolo, all’epoca innamoratissimo di Marilyn, non nasconde una punta di tristezza al pensiero che solo un anno dopo la fine della loro storia d’amore l’attrice morì. “Mi sentii in colpa. Pensai…se fossi stato io accanto a lei… Idee che vengono in quei momenti… Marilyn era una creatura sensibile, intelligentissima e disperatamente sola” – racconta Croccolo.  

Gli inizi. 

Carlo Croccolo è nato a Napoli, il 9 aprile 1927, è un attore, doppiatore, regista e sceneggiatore. Ha iniziato la carriera nel 1950, interpretando alla radio la commedia Don Ciccillo si gode il sole, in teatro L’Anfiparnaso, diretto da Mario Soldati e al cinema il film I cadetti di Guascogna. Ha vinto il David di Donatello, nel 1989, per la sua interpretazione nel film ‘O re. Negli anni cinquanta e sessanta ha interpretato molti film con alcuni dei più grandi comici italiani. Tra le tante opere cinematografiche annoveriamo: 47 morto che parla, Miseria e nobiltà, Totò lascia o raddoppia? e Signori si nasce con Totò, Ragazze da marito con Eduardo De Filippo, Non è vero… ma ci credo con Peppino De Filippo.

In totale ha interpretato 118 film, tra cui vanno ricordati Ieri, oggi, domani di Vittorio De Sica, Una Rolls-Royce gialla con Ingrid Bergman, Casotto di Sergio Citti, ‘O re di Luigi Magni (David di Donatello e Ciak d’Oro come migliore attore non protagonista nel 1988). E poi ancora: Camerieri di Leone Pompucci, Tre uomini e una gamba con il trio Aldo, Giovanni e Giacomo e il controverso Li chiamarono… briganti! di Pasquale Squitieri, film incentrato sul brigante Carmine Crocco, ritirato subito dalle sale cinematografiche. Nel 1971 ha scritto e diretto i film western Una pistola per cento croci e Black Killer, firmandoli con lo pseudonimo Lucky Moore.

La carriera da doppiatore.

Carlo Croccolo ha lavorato moltissimo anche come doppiatore, prestando, tra gli altri, la sua voce ad Oliver Hardy (succedendo in questo ruolo ad Alberto Sordi), prima negli anni cinquanta con Fiorenzo Fiorentini e poi negli anni sessanta con Franco Latini. In alcuni casi ha perfino doppiato entrambi i personaggi di Stanlio & Ollio, come ad esempio ne L’eredità o Tempo di pic-nic.

A partire dal 1957 inoltre ha doppiato Totò in alcune scene realizzate in esterno, dove non era possibile girare in presa diretta e che Totò non riuscì a doppiare a causa dei suoi problemi alla vista. Croccolo è stato l’unico doppiatore di Totò autorizzato dall’attore stesso (insieme al quale, nel 1964, scrisse la sceneggiatura per un film, Fidanzamento all’italiana, che non fu mai realizzato). Tra i doppiaggi di Croccolo nei film con Totò si ricordano la voce della baronessa in Totò diabolicus e quello nel film I due marescialli: nella scena finale, girata in una stazione, presta la voce anche a Vittorio De Sica.

La televisione.

La sua prima apparizione televisiva è del 1956 nello sceneggiato L’Alfiere, in un ruolo secondario, seguita da una partecipazione a Il Musichiere, nel 1960, e a Za-bum n.2, nel 1965. Nel 1977 ha condotto la trasmissione televisiva Il Borsacchiotto. Tra il 1996 e il 1998 ha girato i film televisivi Dio vede e provvede e Come quando fuori piove, andati in onda su Canale 5. Nel 2006, 2008 e 2010 ha partecipato alla fiction televisiva Capri nella parte del pescatore Totonno. Molto intensa è stata anche la sua attività teatrale, per la quale si segnalano le interpretazioni ne La grande magia di Eduardo De Filippo diretto da Giorgio Strehler e nelle commedie di Garinei e Giovannini Rinaldo in campo e Aggiungi un posto a tavola.


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