#artistipernapoli, l’arte a sostegno del Cotugno: “Donati 4190 euro”


Artisti e artigiani di tutta la Campania e anche oltre si sono uniti virtualmente, tramite le loro pagine Facebook e Instagram, dando inizio ad un’innovativa asta benefica a favore dell’Ospedale Cotugno di Napoli. Pubblicando la propria opera seguita da una descrizione del regolamento, indicazione del prezzo base d’asta e dall’hashtag #artistipernapoli, le offerte, poi, sono state fatte direttamente sotto i commenti del post.  Di questo magnifico contest ne parla Martina Buongiovanni, appassionata d’arte che ha partecipato all’asta.

Com’è nata l’asta e in che modo funzionava?

“#artistipernapoli è l’hashtag utilizzato sui social per definire l’iniziativa. L’idea è  nata dall’idea di tre artisti napoletani per riunire virtualmente artisti e artigiani di tutta la Campania, e non solo, perché poi è stata estesa anche a Roma, che con le proprie opere ha partecipato. L’asta è durata due giorni, dal 14 al 16 aprile, e bastava pubblicare la propria opera sul proprio profilo social con l’hashtag #artistipernapoli, creando un’unione tra tutti i lavori pubblicati dagli artisti di Napoli”.

Come mai hai deciso di partecipare a quest’innovativo contest artistico?

“Organizzo eventi nel settore sanitario, ma  nel tempo libero dipinto. In quarantena ho ritrovato i miei hobby e concretizzato le mie passioni, aspettando le direttive del Governo per riprendere a lavorare.
Ho visto quest’iniziativa su Facebook e volevo contribuire per una giusta causa. Avevo delle tele vuote comprate pochi giorni prima del lockdown, 15 giorni prima con precisione. Non mi aspettavo minimamente questo successo: il mio dipinto partiva da un’asta di 150 euro ed è arrivata, un quarto d’ora prima della chiusura, una proposta di 1000 euro” .

Qual è il tema della tua opera che ha riscosso così tanto successo tra il pubblico?

“La mia opera s’intitola “Chissà domani” che tra l’altro si riallaccia al tema ambiente, davvero importante in questo momento. Il mio dubbio è verso il futuro, meditando sul momento storico che stiamo vivendo con la pandemia. L’opera è una chiara opposizione tra un paesaggio naturale e la mano dell’uomo dipinte prevalentemente con delle macchie nere: le macchie  dell’inquinamento. Invece, la linea rossa che si trova sul quadro rimanda alla terra dei fuochi. E quindi, il mio dubbio è se dopo la pandemia, saremo più rispettosi verso l’ambiente? Vorrei sensibilizzare l’uomo in generale su quello che facciamo quotidianamente” .

A quanto ammonta il ricavato delle opere?

“ Il ricavato totale dell’asta di Napoli è stato circa 2000 euro, in prima battuta. L’iniziativa, poi, è stata rifatta: siamo arrivati ad un importo totale di 4190 donati. È una bellissima somma. L’evento è stato sponsorizzato talmente bene che anche la città di Roma ha partecipato, facendo una donazione di 8500 euro all’istituto di ricerca Spallanzani. Il doppio di Napoli. Il ricavato delle opere penso serviranno per la ricerca contro il Covid 19, per attrezzature” .


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